L'AIDS raccontato da Lili Reynaud-Dewar a Roma in “My Epidemic
apr 14
Termina il 20 mag 2017  Evento caricato da Pitturiamo Roma, Lazio - Italia

L'AIDS raccontato da Lili Reynaud-Dewar a Roma in “My Epidemic"

Galerie Emanuel Layr - Via dei Salumi, 3 Roma, Lazio - Italia

ROMA - Lili Reynaud-Dewar porta a Roma “My Epidemic (Teaching Bjarne Malgaard’s Class)”, l’esposizione, ospitata fino al 20 maggio 2017 dalla Galerie Emanuel Layr, fa seguito al lavoro “My Epidemic (small modest bad blood opera)” realizzato dall’artista nel 2015 per la 56ma Biennale di Venezia.

Il progetto “My Epidemic” vede l’artista impegnata nella realizzazione di seminari, opere d’arte, esibizioni e composizioni scritte. In questa interazione di linguaggi e situazioni, l’artista interviene citando e modificando testi di diversi autori, che affrontano il tema dell’AIDS anche in relazione all’impatto che il virus ha avuto sulle persone, sia su un piano fisico che socio-culturale.

In “My Epidemic (Teaching Bjarne Malgaard’s Class)”, performance creata da Reynaud-Dewar in occasione della mostra alla Audain Gallery di Vancouver nel 2015, lei veste i panni dell’artista Bjarne Malgaard, facendo riferimento al seminario “Beyond Death: Viral Discontents and Contemporary Notions about AIDS”, che egli tenne per gli studenti post-laurea dell’Università IUAV di Venezia nel 2011, in occasione della 54ma Biennale di Venezia.

L’allestimento presso la Galerie Emanuel Layr appare quasi come un documento della performance, che tende a divenire spazio di azione. Una volta entrati, i visitatori sono avvolti da un’atmosfera decontestualizzante. La pareti della galleria sono ricoperte da teli manifesto che riportano parti di testo scritte in rosso su fondo bianco, ad evocare il sangue. Dislocati nella sala, alcuni manichini che presentano ancora tracce rossastre, e altri con gli abiti di Malgaard, indossati dall’artista nella performance. Sul pavimento dei sacchi-poltrona bianchi, invitano i visitatori a leggere i libri sparsi sul pavimento, divenendo così fruitori e attori dell’opera, che si completa con la riproduzione del filmato della performance realizzata da Reynaud-Dewar nella Audain Gallery. L’artista, nuda e con il corpo dipinto di rosso, sembra costruire attraverso il movimento, un racconto di stati d’animo relativi alla quotidianità.

Il visitatore si trova al centro di una serie d’interventi tenuti insieme da un equilibrio delicato, ma non fragile.

Reynaud-Dewar porta avanti un lavoro complesso, su un tema che è ancora oggi difficile da affrontare, perché l’AIDS fa molta paura. L’artista, attraverso le sue opere, riesce a mantenere aperto un canale di comunicazione sull’argomento, rendendo il pubblico partecipe e consapevole di un qualcosa che non cessa di esistere solo perché non se ne parla, ma che anzi ha modificato la percezione dell’altro e delle relazioni sociali, molto più di quanto si pensi.

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