Andrea Domenico Taricco

La pittrice degli Otto concentrata sulle ombre ci onora di una intervista rapida in cui ci descrive il suo modus operandi, tentando di indurre l’ascoltatore alla comprensione del suo stile e gusto personale. Le chiedo “Da quanto tempo dipingi?”

Lei guardandomi negli occhi risponde: “ Pasticciavo sin da bambina, poi all’Università frequentavo i corsi di Pinetta Gramola ed ho iniziato ad usare diverse tecniche come i gessi e l’olio. Per un periodo ho lasciato perdere, poi dal 2000 con la Bey ho ricominciato a dipingere.”

Poi ancora incalzo: “ Cosa provi sensorialmente con le diverse tecniche?”

Lei immediata dice: “I gessi sono plastici e mi danno una sensazione tattile. Con loro è un rapporto fisico, mentre con gli oli sento una distanza da me stessa. Non li prediligo. Mentre con gli acquerelli sono loro a dirigermi: l’impatto formale viene mosso dalla forza dell’acqua, del movimento e di un dinamismo che vive. Fanno tutto loro quasi a dire che il dipinto si faccia da solo. Per me ogni volta è una sorpresa”.

Ed infine: “Prospettive per il futuro?”

“Mi concentro sul ritrarre persone: mi interessano le espressioni, i dettagli, i particolari dei volti più disparati ed accumulerò tanto materiale da fare progressivamente nuove mostre”.

Andrea Taricco

Da “Il Periodico d’Arte” Numero 2


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