FRANCO BULFARINI

Angelo Franco con le sue opere indaga in modo personale ed efficacissimo il disagio della nostra epoca, le assurdità del mondo in cui viviamo, le contraddizioni sociali. Non parlerei di surrealismo, sarebbe semplificazione eccessiva, direi trattarsi di una pittura libera da schemi prefissati, che fa uso di prospettive inusitate e di luoghi che sono proiezioni della mente se non della psiche, ma che sono plausibili, ed il tutto è preordinato a proporre temi concreti, come le incongruenze del c.d. vivere civile. Una pittura che si fa sovente cruda, per sollevare coscienze, che si fa promotrice di tematiche sociali. I simboli sono essenziali ed uniti ad una tecnica di buona fattura che sorregge il raccontato, sempre originale, intrigante, che si svela per mezzo di tappe enigmatiche, in un percorso per immagini connesse fra loro al fine di generare una trama. Questi dipinti viaggiano sul filo dell’angoscia, perché devono colpire l’osservatore inducendo riflessioni profonde. Lo spettatore ha il compito di svelare i significati, opera per opera, un compito che è alla sua portata, ma che richiederà concentrazione e capacità di seguire le tracce, gli indizi che via via, si palesano nel dipinto. Qui non possiamo usare il metro di giudizio che si usa per il dipinto classico, non si tratta di analizzare semplici paesaggi, o nudi, o nature morte o figure, nulla di questo, l’obiettivo dell’artista è farci riflettere e coinvolgerci nelle proprie riflessioni, fra il sociologico ed il filosofico, onde condurci a sperimentare forti emozioni che colgono lo stesso pittore mentre esplica il proprio compito creativo. Ne sorgono scene imprevedibili che sembrano a prima vista frutto di follia visiva, ma che poi svelano verità molto concrete ed attuali. Si veda l’opera “Labirinto di mare”, acrilico su tela cm. 50x70, ove un pesce rosso in primo piano pare voler sfuggire ad un mare trasformato in una tragica prigione-labirinto nella quale chi vi entra non può che perire, ed è un labirinto creato da altri uomini che non potranno che perdere ogni loro fierezza avendo rinunciato alla loro umanità. La forza dei simboli è in questa pittura inquieta ed inquietante, elemento trainante, ne emergono contenuti impattanti a livello emotivo e di grande attualità. Fra gli argomenti trattati anche temi delicatissimi, come quelli delle mafie, si veda un trittico di grande forza che tratta questo tema spinoso cercando soluzioni. Si annovera per questo artista, un prestigioso risultato ottenuto con l’opera “Prospettive di Gioco” (acrilico cm. 100x100), ove all’idea che sostiene il dipinto si sposa un gioco prospettico reso con pennellate accurate con una tecnicità convincente, tanto da conseguire un meritato 2° CLASSIFICATO - sezione Pittura nella Prima Edizione del Concorso Arte Prize 2019 San Miniato. Qui l’artista dimostra di saper donare alle sue creazioni una vita pittorica degna di nota completando un costrutto intellettuale di grande forza. Interessante il gioco di prospettiva e l’uso delle stanze ove dai muri escono braccia o altro, che alcuni hanno avvicinato a certe opere di Maurits Escher. In realtà a mio avviso l’arte di Angelo Franco assevera una linea di condotta morale ove il pittore non sia solo un bravo e creativo disegnatore o tintore, ma un produttore di messaggi impegnati, un costruttore di idee. Egli mette a nudo debolezze e fragilità degli esseri umani, e della società, induce a riflessioni. Opera per il sociale, non cerca il controsenso o l’assurdo, come invece in “Ceci n'est pas une pipe” di René Magritte. È lontano anche dall’opera “le Muse inquietanti” di Giorgio De Chirico e dalla metafisica. Non siamo su questo piano ma su di un piano teso all’esternazione di ragionamenti intimi, indaga problemi che attanagliano le nostre esistenze, opera per opera. Se l’arte deve, per essere tale, esprimere il bello, qui la bellezza è da cogliere oltre che nella capacità tecnica del proporre figurazione convincente, che pure esiste ed è apprezzabile, oltre che sul piano dell’originalità creativa, in linea prioritaria nella profondità di pensiero dell’artista che produce un bello valoriale che raffigurando il buio cerca di far emergere la luce e la speranza.

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