Dott.ssa Mariangela Bognolo ( Critico e Storico dell'Arte Internazionale)

"Le ombre non sono meno importanti della luce "....così recitava Jane Eyre,protagonista dell'omonimo romanzo di Charlotte Bronte ed è proprio nell'opera "Riflessione" che ritroviamo il magistrale uso delle luci e delle ombre,del nero e del grigio da parte dell'artista Antonio De Geronimo.Una donna nuda,dallo sguardo sognante, guarda verso l'osservate e come direbbe Victor Hugo " è una donna armata",una coraggiosa....una sorta di Atena,figura mitologica metafora della vita e di una luce "ardente"-secondo l'antico ethnos greco - e allo stesso tempo figura associata alla purezza e alla verginità.L'artista,attraverso la raffigurazione di questa donna,indica l'idealità,un simbolo di carne e sensualità che richiama anche il culto della Madre Terra e del mistero della vita che si rinnova.Una Madre Terra selvaggia e burrascosa che sa essere anche docile e gentile.Il suo fascino è qualcosa di reale,tangibile e la sua nudità è il simbolo della della rivelazione di se stessa ma quel rannicchiarsi  sembra essere una chiusura,una paura dell'esterno e di ciò che non conosce. Lei è lì ...ci sta aspettando. Garcia Lorca le dedicherebbe questi versi " Vederti nuda è capire l'ansia/della pioggia che cerca esile vita,/la febbre del mare dall'immenso volto/".Il volto di questa donna è l'immensità.E' il "tutto". E' il senso profondo dell'essenza

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