Paolo Rizzi, critico d'arte

L'impressione diventa memoria senza sciuparsi, senza perdere la sua fragranza. Questa è una dote dei veri acquarrellisti. Bonaldo regola la sua emozione nel filtro di una intelligenza che è, anzitutto, autocritica. E quella tenerezza che emerge dai suoi fogli è sottesa da un ordito severo, come di architettura mentale.

Gennaio 1988

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