Dott. Sabrina Marangone

Una teoria di colori ad olio stesi a pennello o a spatola, ora a tratti distesi, ora a tocchi rapidi e intensi, dove l'interpretazione è libera da ogni nesso razionale e il sentimento vive nella sua purezza: questa è l'opera di Carla Bulfon. Lei un artista versatile, nello stile, nel soggetto, nella tecnica, dipinge se stessa e il suo particolare modo, spesso delicato, a volte passionale e fin anche aggressivo, di sentire la vita e di reagire alle sue provocazioni. Come un atelier in cui fioriscono omaggi a vario genere pittorico, la produzione nella Bulfon, in specie nella prima fase , spazia dal Romanticismo all'Impressionismo e, passando per l'espressionism, manifesta pure certa impronta fauvista. La sua sensibilità lascia trasparire indizi romantici, soprattutto laddove esprime l'idea verso la libertà-anche identificabile come semplice abbandono alla natura-, ma alla quale troppo spesso, contrappone la coscienza del proprio limite. Spesso infatti, la scelta del punto di vista, pone il se stesso in posizione di osservatore. E' lei Carla che è spettatrice di un suo mondo ideale, vissuto a volte come talmente irraggiungibile da restarne fuori. Accade anche chel'autrice osi sfidare questo accesso proibito, e allora il dipinto l'invita ad un viaggio verso l'infinito: una forte aspirazione tradotta in passaggi aperti verso un orizzonte di colori delicati. L'autrice considera il quadro come corpo vivente, dove figura e sfondo concorrono insieme ad emanare l'essenza del sentimento di volta in volta provato......                                                                                                                                                                                                                                                           3 febbraio 2001

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