Il mattino e La repubblica

Claudio Marineo è un uomo come tanti, appunto, che come pochi però vive con perfetta coscienza la propria quotidianità e con disarmante sensibilità gli eventi che gli ruotano intorno. La sua pittura è il connubio di un insolito accostamento: soggetto moderno e tecnica classica, sempre più frequentemente “sposati” con grande maestria. Numerose sono le opere dalle quali si evince questo inconsueto quanto mai suggestivo abbraccio. Una virtù innata, tuttavia, “veste” i suoi dipinti, quasi a volerli congelare, quasi a fermarne il divenire, quasi a sospenderli nell’immortalità…… Il colore, che per Marineo è tutto (gioia, bontà delle cose, l’antitesi dell’ansia, del vuoto, del grigiore), è fondamentale protagonista dei soggetti rappresentati ed unito ad un invidiabile disegno ed un abile utilizzo della luce, coinvolge ed appassiona colui che guarda le sue opere. E’ interessante notare come nell’opera “Fruizione indiretta” la sua preoccupazione sia nata sin prima della stesura dell’opera; capovolgere i ruoli di una tipica scena da museo è infatti cosa assai intrigante, oltre che propria di una ulteriore maturazione interna. In quel gesto, nel personaggio ritratto che esce dal quadro per disturbare l’astante, c’è tutta la sua forza, la sua ironia, la sua trasgressione, la sua atipicità, la sua vera capacità di valutare le cose non per quello che appaiono, ma per quelle che esse sono o possono divenire. Cardini imprescindibili della sua pittura sono la dirompente fantasia e la scuola dei grandi maestri. Nel 600 e più precisamente nella pittura del Caravaggio, infatti, Marineo trova sicuri parametri ineccepibili, canoni indiscutibili della storia dell’arte. Caratteristiche, queste, estremamente evidenti nella gran parte dei suoi dipinti, oltrechè nell’opera “Da Caravaggio in poi”. Quando si parla di arte, in particolar modo di pittura, si tende in genere a discutere dell’autore analizzandolo attraverso i suoi soggetti, la tecnica utilizzata, il suo probabile stato d’animo. Quando si parla di Marineo, della sua pittura, ogni elemento che rimanda alla coerenza o per meglio dire al consueto, va dimenticato. Bisogna smettere i panni dell’ovvio. In tutti i suoi dipinti c’è una casualità rigorosa, un’improvvisazione sensitivamente studiata. Taglio, dimensione e forza dell’opera, si rinnovano quadro dopo quadro, frammento dopo frammento, così come il susseguirsi di appetibili bocconi. La sua pittura è come un fervido atto d’amore; con essa Marineo vive un rapporto passionale che ha una sua storia, un suo inizio, una fine e spesso, il merito di lasciare limpidi squarci….. di sbiaditi ricordi. Antonio Ciotola (giornalista) P.s. Altre opere si possono trovare su: Blogartpittura claudio marineo
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