Carla d Aquino Mineo

IL FASCINO DELL'IRREALE NEI DIPINTI DEL MAESTRO

DAVID OLIVIERI

Dichiarava Carena che “bisogna far respirare la

materia”. Nei dipinti di David Olivieri, si coglie

un dinamismo visivo ed una spazialità cinetica

nell'intensità emozionale del colore, mentre si

svela una trasfigurazione simbolica del reale

nella decantazione della materia cromatica. Così,

la geometria di base, attraverso incastri e

sovrapposizioni, si dissolve in una libera

gestualità pittorica che diviene aerea e quasi

magica. Ecco perché, le velature ed i trapassi di

luce, progrediscono verso una dimensione

ideale, in cui le visioni perdono la connotazione

fisica per divenire riflesso speculare di

sentimenti lirici. A ciò, contribuisce in maniera

determinante la gestualità pittorica immediata,

mentre il brillante cromatismo, si evolve in pura

luminosità. E' una splendida pittura, quindi, lieve

ed emozionale, sempre rivolta alla trasognata

metamorfosi del reale, dove la presenza di figure

allude agli aspetti psicologici dell'uomo, tra

incoerenze ed ambiguità dell'odierna società.

Ecco che allora, tra simbologie ed allusioni

nell’alta sintesi grafica e coloristica, libera da

forme precostituite in un’atmosfera sognante e

sospesa nel tempo, aleggia energia e vitalità

nell'abile modalità del “dripping”, mentre si

confondono nell’alchimia coloristica gli azzurri

intensi, i rossi brillanti nella dialettica del nero

nella complessa trama materica, trasmettendo

l’immediata comunicazione visiva nella poetica

dell'immaginario. Nella fervida creatività

espressiva del maestro David Olivieri il pensiero

ci apre una nuova via della fantasia nell’incanto

di un nuovo sogno, dove l’autentica originalità

ed autonomia artistica, rivela un’arte innovativa

che appartiene all’odierna cultura avveniristica,

libera da dettami accademici, che spaziando dal

tema della figurazione alla visione onirica con

formulazioni astratte, esprime un nuovo concetto

d’arte in una narrazione allusiva, quanto, irreale

nel mistero esistenziale.

 Carla d’Aquino Mineo

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