Flavio De Gregorio

“Si evidenziano tratti iconologici di grande sensibilità e spessore interpretativo nella pittura di Ezio Bruno, fortemente connessi dalla luminosità che è per il pittore una guida verso la poetica identità riassuntiva del percorso definito come legame interiore del sogno. Sentimenti a sfondo nostalgico mossi da una visione nitida che trova origine nella verità, celata in parte dagli oscuri torpori e rivisitata nell'attimo in cui il soggetto genera forza interiore dalla notte evolvendosi nel cielo trionfante, per mezzo di legami emozionali autentici e per i quali, l’autore Ezio Bruno, ha con la stessa natura e relativa meditazione. Un dipinto, quello del bravo pittore ligure da cui si instaura la linea guida dell’azione secolare propria del genere umano capace di originarne il senso e trasmetterlo ai posteri con intima poesia compresa sin dagli esordi” (Flavio De Gregorio)

"La ricerca della forma nel contesto naturalistico, atto a donare al tempo il coerente significato storico, fa della pittura di Bruno Ezio il cardine espressivo cui egli sviluppa concetti e tematiche dando vita al paesaggio, mediante una solida riappropriazione artistica cee nei tempi diviene contemporaneità. Così come nel soggetto biblico qui proposto l'artista, mediante la conoscenza, rievoca l'uccisione di Abele da parte di Caino, e nelle comunicazioni storiche, il fatto attuale diviene rappresentanza iconografica di un modello intensamente vissuto nella storia umana e preso in riesame nella stessa vicissitudine per ricordare quello che secondo la storia fu il primo omicidio. Una liricità espressiva ci porta oggi a meditare i toni di questo dipinto che sembra riaprire le pagine di storia mai finita e sussultante di continuità comunitaria fino ai giorni nostri." Flavio De Gregorio)

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