Barbara Angiolini

TESTO CRITICO Dalla paritaria e inscindibile relazione tra esterno e interno, tra visibile e invisibile,che ogni oggetto d?arte arreca in sé, dipende il pensiero artistico di Francesca Porrari mai così capace, come in questa ultima serie di dare vita ad un mondo pieno di grazia e di leggiadre minuzie dallo stile raffinato, a tratti naif. La scoperta della possibilità di espandere e dilatare i volumi e la capacità di sciogliere le vivacità dell?arabesco in andamenti tondeggianti e in forme dalle accentuate rotondità caratterizzano e connotano l?originale linguaggio dell?artista fiorentina in cui una delicata attitudine decorativa si fonde ad ampi e puliti campi di colore tra loro perfettamente orchestrati da non risultare mai discordanti. Una musicalità compositiva che acquista la dignità di un classicismo moderno, in rinnovata armonia con la pienezza delle forme tra il tenero e il grottesco che , se da un lato esaltano la dimensione caricaturale dell?immagine, dall?altro ne fanno emergere il lato sensuale e fiabesco. E in una fiaba infinita e libera da ogni risvolto morale conduce Francesca Porrari che attraverso i suoi personaggi narra gli sfaccettati aspetti del quotidiano, con cui gioca e, scena dopo scena, dirige con fantasia per raccontare ancora le sue storie dai significati universali così amabili per gusto e senso cromatico. Barbara Angiolini
Scopri di più