Pamela Blago

Francesco Danieli, classe 1981, formazione classica, storico e iconologo, artigiano, restauratore, pittore.

Quello che salta subito agli occhi, osservando i dipinti di questa eccellenza salentina, è proprio il profondo legame con la sua terra natia.

Questo amore per il territorio si percepisce anche attraverso il materiale prevalente con cui dipinge le sue opere: il caffè, linfa vitale per ogni salentino. 

È proprio grazie al caffè e al carboncino che oggi le sue opere sono facilmente riconoscibili e riconducibili a lui.

Nei suoi dipinti spiccano caratteristiche architettoniche, naturalistiche e anatomiche. Ottima la prospettiva.

Con sicurezza, tracciando linee veloci, riporta i luoghi su tela o su cartoncino, con meticolosità nei particolari seppure attraverso tratti impressionistici. È proprio qui che il suo acquerellato al caffè la fa da padrone, perché attraverso i chiaro scuri dona a queste strutture il colore della pietra leccese con cui sono state costruite.

Oltre a strutture architettoniche, Danieli ama ritrarre amici, parenti, celebrità, committenti sconosciuti, riuscendo a riportare su tela l'essenza di chi è stato ritratto con poche linee.

Ultimi, ma non per importanza, i suoi dipinti di nudo. Talvolta spinti, questi non superano mai la linea di confine che separa il nudo artistico dal volgare. È solo l'occhio di chi guarda a fare la differenza. I suoi nudi escono fuori dai canoni della bellezza del "fisico perfetto" degli ultimi trent'anni.

Danieli dipinge con linee chiare ed essenziali il corpo di donna in carne, morbido, quasi a provocare piacere mentale nel toccare l'abbondanza.

Per quanto riguarda la figura umana, è sorprendente come Danieli faccia arrivare la sensualità di queste donne attraverso le line acquerellate accompagnate dal carboncino.

Un artista a tutto tondo.

Sono fermamente convinta che, di Francesco Danieli, continueremo a sentir parlare nel corso degli anni.

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