Presidente del consiglio della Regione Umbria ​ . Donatella Porzi



 
 
Molte volte ci chiediamo, guardando nelle chiese antichi affreschi, quale sia il segreto della loro bellezza. Sono opere che, nel corso dei secoli, si sono deteriorate e che le mani sapienti dei nostri restauratori hanno ricondotto al loro primitivo splendore. Quelle mani, quegli occhi hanno potuto toccare e guardare da molto vicino i colori, i tratti del disegno, i particolari che a una certa distanza - la nostra - finiscono per perdersi. Per questo, se c'è un artista che è in grado di riprodurre affreschi in dimensioni tali che il nostro desiderio di arte ne possa essere soddisfatto avvicinandoli e ammirandoli nei dettagli, quell'artista va ringraziato e ammirato.
Giampiero Magrini è un tale artista, la sua tecnica, la sua cultura, il suo senso della storia ne fanno un messaggero di antichi linguaggi artistici in un mondo che spesso si dimostra disorientato quanto a predilezioni estetiche.
Magrini - che lascia una traccia importante di sé nel suo passaggio al Cerp -
offre con assoluta delicatezza il miracolo degli affreschi a un mondo spesso stanco e incapace di assaporare il gusto perenne della bellezza. Egli fa scattare il mai spento desiderio di vedere, nelle figure e nelle architetture che dipinge, la gentilezza e la grazia, lo splendore e l'arditezza, il sorriso e la leggerezza.
Nei suoi quadri c'è un movimento delle figure femminili che deriva dalla bravura compositiva, ma che si deve anche all'ispirazione "nascosta" del pittore, al suo senso della danza e della musica. Sono, quelli di Magrini, affreschi dotati di una loro intima sonorità, quasi l'artista fosse riuscito a trasfondere nelle figure l'altrettanto profondo attaccamento che ha per la produzione di musica.
Tra le figure in primo piano e gli scorci paesaggistici posti in prospettiva da Magrini si muove una sonorità di antichi strumenti, di mezzi musicali, in ogni caso, destinati a chiudere in un cerchio di armonie la lezione pittorica antica e la sua riproposizione attuale.
Guidati da Magrini, sicuramente saremo in grado di risalire la scala del tempo e di fare questo percorso in compagnia di quella musicalità  che esiste - dietro gli incarnati, nei drappeggi, nei motivi decorativi - come segreto ultimo della sapienza pittorica espressa
in Umbria tra Medioevo e Rinascimento.
Le opere di Magrini sono altrettante tessere di un quadro immenso, di un affresco grandioso che non si finisce mai di comporre e di gustare. Ognuna di quelle tessere, però, nella sua finitezza e nel modo delicatissimo in cui ci è porta, rispecchia l'universo di arte e di storia dal quale proviene e che il nostro autentico gradimento contribuisce a sublimare e ad  esaltare.​
Presidente del consiglio Regione Umbria
​Donatella Porzi
 
 
Donatella Porzi
Assessore alle Attività culturali e sociali, Politiche giovanili, Politiche comunitarie e programmazione negoziata,
Pubblica istruzione e Formazione integrata, Pari Opportunità
Piazza Italia, 11 – 06125 Perugia
[email protected]

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