Marzia Modesto

Le inquadrature e le tecniche di pittura di Gildo De Bonis della serie (Bordelli) possiamo definirle il riflesso del quartiere “proibito” di Monti, periodo d’oro della Roma di fine Ottocento, capitale culturale e centro propulsivo delle nuove avanguardie artistiche.

    L’artista romano traspone tecniche e inquadrature di quel mondo affascinante e misterioso al contesto attuale di via dei Capocci insieme a scene dei locali notturni e delle "maisons closes", le case chiuse, tutt’ora frequentate a Monti.. 

    Nei suoi dipinti ad olio ispirati all’arte di Toulose – Lautrec coglie bene le contraddizioni della borghesia dominante, raccontandone vizi e ipocrisie, debolezze e fragilità. Moltissimi quadri descrivono scene di vita quotidiana irrompendo talvolta brutalmente nella privacy di grandi e piccoli personaggi della Roma contemporanea e si legano in modo sorprendente ai fatti di cronaca, alla politica, ai pettegolezzi dei nostri giorni.

    Scene di vita quotidiana, colte nei caffè-concerto, nelle sale da ballo, nei postriboli, nei celebri teatri, raccontate con caustica e rutilante malinconia ci mostrano un fascino fortissimo per la figura umana.

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