Egidio M. Eleuteri

Il recupero di verità dimenticate nell’arte di Giocampo

Dice la Genesi: In principio Iddio creò il cielo e la terra.

E la terra era una cosa deserta e vacua, e le tenebre erano sopra la faccia dell’abisso; e lo spirito di Dio si muoveva sopra la faccia delle acque, e Dio disse: Sia la luce e la luce fu.

E Dio vide che la luce era buona, ed Iddio separò la luce dalle tenebre. E Dio nominò la luce giorno e le tenebre notte.

Questa è la traccia che l’artista Giocampo segue per recuperare la grandezza di Dio, creatore dell’universo.

 Il suo racccoto pittorico si sviluppa con materiali nuovi, adatti all’epoca che attraversiamo. L’arte è una ricerca continua verso nuove tendenze, verso nuovi orientamenti.

Osservando la complessa problematica che avvince il mondo dell’arte, ci si rende conto che non tutto è stato fatto. Putroppo il percorso culturale alla ricerca di nuove espressioni per una buona parte degli artisti, non viene nemmeno preso in considerazione. Questi operatori culturali non vogliono sacrificarsi, a livello intellettuale, per analizzare quei mormorii che sono l’humus da cui nascono le nuove ricerche pittoriche. Sono artisti che dipingono nelle loro opere il ricordo di racconti espressi in modo semplicistico, se non banale. Questo avviene perché queste ricerche richiedono letture, studi, visite a musei, fatica materiale ed intellettuale, e non tutti hanno il desiderio o la voglia di affrontare un percorso arduo, scosceso la cui vetta troppe volte è irraggiungibile. Ed in questo contesto non facile, per non dire estremamente difficile, vivono una situazione che li porta ad adagiarsi unicamente ad una contemplazione dei lavori dei grandi Maestri del passato. Grandi tele da cui sperano di trarre l’ispirazione (copiata) per i loro lavori; ma in realtà sono solo dei passatisti.

La creatività vera; quella sofferta e meditata viene costruita, quasi unicamente, attraverso confronti, studi, osservazioni,, evoluzioni, recuperi, viaggi oltre il tempo esplorando un mondo difficile da capire. Molto meglio ricordare certe classicità raffigurandole con giochi cromatici forti, spesso inventati, nei propri dipinti. La ricerca intellettuale richiede sacrificio e voglia di studiare, scoprire, leggere, documentarsi, ragionare; pertanto è meglio non sforzarsi e dedicarsi ad un racconto che, seppur proveniente dall’ antico li porta a dipingere un tipo di pittura scialba, e senza inventiva, in poche parole mediocre.. Differente, lo ripeto, differente è il caso di Giocampo che accetta la sfida di rappresentare con dinamiche nuove il mito creativo dell’universo da parte del Signore..

La sua scelta culturale ha richiesto, in lui, una profonda ed attenta meditazione che lo ha portato a superare i luoghi comuni del Racconto.

Giocampo con la sua ricerca di nuove vie espressive utilizza quasi unicamente un cromatismo forte ed intenso; sono colori decisi e non sfumati, sapientemente amalgamati con frammenti di un materiale, forse povero, ma attuale. Egli porta sulla tela l’essenza primordiale della luce. Infatti buona parte delle sue opere dedicate a questo tema vivono e sono immerse in colori come il nero ed il rosso. Colori totalmente assenti da quella luce armoniosa e forte che poi, come dice la Genesi, permetterà alla Terra di avere e far vivere quella sua prodigiosa Natura fatta da un insieme di luci, musica e colore. In queste opere Giocampo esprime l’inizio dei bagliori primordiali della luce utilizzando frammenti di specchi che si amalgamano perfettamente con il resto della tela. Sono frammenti che rendono pienamente la grandiosità della forza creativa del “Fiat Lux” documentando sulla tela un attimo della quella immensa energia sprigionata del suo Creatore. Questo suo ciclo di opere può sembrare di non facile lettura, ma conduce inevitabilmente l’attenzione del Pubblico ad osservare un concetto leggibile e fruibile, raggiungendo quella sublimazione, poi, invita all’ acquisizione dell’opera. Personalmente spero che il maestro Giocampo non si fermi a a questi recuperi della Tradizione, ma continui a dipingere e rappresentare, scene recuperare altri racconti dal libro dei libri: La Bibbia.

Giocampo è un’artista che merita un continua riflessione sui suoi “stati ansiosi creativi” realtà che, spero, lo spingano sempre di più a ricordare una verità ed una profonda attenzione a quel senso religioso che la nostra attuale società di caffè presi in fretta, di trilli di telefonini, di ricerca continua di posteggi, ce ne allontana sempre di più. Purtroppo questo stile di vita che attraversiamo impedisce sempre di più di pensare, di meditare e di vivere la bellezza del ricordo e del percorso della Tradizione.


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