Daniela Pronestì

Frammenti d’identità è il titolo della personale di pittura e scultura dell’artista lucchese Giuseppe Aldi che si terrà dal 12 dicembre al 7 gennaio nella sede dell’associazione artistico culturale Simultanea Spazi d’Arte a Firenze. Dopo gli esordi come pittore realista, Giuseppe Aldi ha maturato una visione artistica che guarda con interesse all’astrazione informale, trasformando la tradizionale prospettiva pittorica in una simbolica proiezione del suo vissuto. Come recita il titolo della mostra, le opere esposte esplorano il concetto d’identità come diaframma tra sé e l’altro, tra il visibile e l’invisibile, tra l’interiorità e la realtà esterna, risolvendosi in una sintesi cromatica e gestuale che restituisce il senso di una profonda frammentazione interiore. Il colore guida lo sguardo dell’osservatore all’interno di una dimensione spaziale illimitata, passando attraverso diversi strati di lavorazione ottenuti combinando colori acrilici e pigmenti materici. La mostra si articola in quattro sezioni - Esplosi, Reconditi, Percezioni e Stanze segrete - che ruotano intorno al concetto di origine declinato con un uso del colore sempre diverso e con la presenza di un fulcro da cui le pennellate si propagano fino a spingersi oltre i limiti della tela. Il risultato è una configurazione cromatica dinamica e potente, che ora si divide come per effetto di un'esplosione, ora assume un andamento circolare, ora si distribuisce lungo le direttrici di un'ideale prospettiva. Al rigore delle pennellate impresse con vigore sulla tela, si contrappone l’indefinitezza dei colori di fondo, che azzerano la bidimensionalità del supporto e lo trasformano in uno spazio mentale, dove sono i ricordi, i pensieri e le sensazioni a prevalere. In alcuni dipinti il soggetto naturalistico si disgrega totalmente davanti agli occhi dello spettatore, lasciando vaghe tracce della sua presenza; in altri, invece, il dato oggettivo resta riconoscibile, con il risultato di sospendere lo sguardo tra realtà e astrazione. In certi casi la gamma cromatica si restringe a poche tinte per convogliare l’attenzione su di un’apertura centrale che sembra evocare una fessura sull’inconscio o un varco da attraversare per spingersi oltre il visibile. Sono opere che nascono come dichiarazione di uno stato d’animo, di una visione della propria interiorità, e che, allo stesso tempo, vogliono esaltare il gesto dell’artista fino a farne il vero soggetto del dipinto. Nelle sculture, realizzate con materiali di recupero, il frammento viene ricondotto all’unità mediante l’assemblaggio di singoli elementi - dadi, bulloni, rondelle, blocchi e piastre di ferro - combinati in maniera da creare figure simili ad un automa, vale a dire un incrocio tra l’essere umano e la macchina che esemplifica il senso di alienazione sotteso alla società contemporanea.  ( Daniela Pronestì  Critica d' arte laureata in storia dell'arte )


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