Giorgio Falossi



Potrebbe sembrare il solito groviglio incomprensibile, ma la pittura di Giuseppe Aldi, pur inserendosi in quello che è il movimento astratto, rivela una logica partecipazione, una certa comprensione, un' idea fine molto chiara e molto sostanziale. Perchè l'Artista descrive una situazione e non un oggetto, dipinge un modus vivendi e non una persona, traccia il percorso di un'anima e non di un corpo. Ne nasce una pittura che non è una linea labirintica ma la presentazione di solide masse ove colore e segno rendono l'idea della situazione, che è quella attuale, che oggi coinvolge direttamente o indirettamente tutti noi. Sono i molti problemi della società occidentale rappresentati da Giuseppe Aldi in tracce, geometrismi o cunei per esistere in dimensioni inconsuete ma non per questo meno naturali. Linguaggio certo in certo messaggio. Ancora una volta il colore non è un mezzo ma il fine dell'operazione creativa, tesa a suscitare emozioni immediate, senza alcun bisogno di tirare ad indovinare, un colore che ha la sua influenza nell'organizzazione mentale: una ampia traccia tinta di blu che scorre stretta in una stesura striata e cromaticamente rosso ruggine, una traccia che diverrà torrente e poi fiume fino ad irrompere, trasbordare, invadere. E' quella che Giuseppe Aldi chiama "La Breccia" un'opera così onomatopeica, così sostanziale da non aver bisogno di commenti per essere compresa e valutata. Così tutte le altre opere di questo importante artista che partono dall'idea di una pregnante attualità per introdurla al pubblico in modo chiaro e leggibile come la scrittura stampata in un libro. Per questo non si può parlare di arte astratta ma più concretamente dell'arte di Giuseppe Aldi.

Dr. Giorgio Falossi


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