Luigi Mazzella

Si puo' dipingere trasferendo sulla tela le immagini che la realta'(umana,naturale)ci offre restando ad esse piu' o meno fedeli,si puo' dipingere trasformando attivamente in "impressioni" la passiva ricezione di forme e di colori,si puo',infine,accentuare la partecipazione attiva e creativa dell'artista attraverso la gestualita' pura o l'immaginazione libera di figure sottratte alla loro correttezza formale ed anatomica ed e' l'espressionismo.Dando a questo ultimo termine una valenza concettuale di tipo "trasversale" non legandolo,cioe',come pure e' consuetudine piuttosto inveterata, ad un preciso movimento pittorico localizzato e datato(Germania,tra le due guerre) si puo' dire che Giuseppe Bertolini Berg, con il suo bagaglio artistico di disperata protesta e di tumultuosa rivolta della coscienza, sia pittore (e scultore) decisamente e compiutamente espressionista. "Espessionismo informale" (per distinguerlo all'Action Painting, definita da taluni "Espressionismo astratto" e che pure alcuni dipinti ell'A, ricordano), quello di Bertolini Berg che s'immerge nella realta', rifiutandosi di limitarsi a guardarla dall'esterno ed intende viverla drammaticamente e violentemente dall'interno.L'Artista rifiuta la secolare tradizione dell'organicita' e del naturalismo dell'arte,esaspera e drammatizza l'irrealismo e con la sua pittura possente,corposa e decisa da' forma alla sua inquietudine che nasce dalla sofferta consapevolezza della profonda crisi dei valori che,nella nostra epoca di "globalizzazione" gioiosamente incalzante e di fame endemicamente diffusa, sembra investire senza possibilita' di scampo il nostro pianeta.
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