Tornatora Art gallery anno II numeroII anno 2011

L’iperrealista erede di Ventrone 54 Frutti. Foglie. Fiori. E poi il corpo della donna declinato nella bellezza di tutte le sue forme. I soggetti prediletti del pittore capitolino Giuseppe Colafelice sono questi, anche se non è estranea alla sua produzione la ritrattistica in ge- nerale. Per realizzare le sue tele (rigoro- samente trattate) parte da precisi disegni in bianco e nero, nei quali alla mano artistica si mescola sapien- temente la rigorosità dei suoi studi scientifici. Le ore di lavoro dedicate a ogni sua opera sono tante per dotarne ciascu- na di quella precisione nei dettagli (basta ammirare le rifiniture delle sue ceste) che potrebbero far gridare, a un occhio poco allenato, di trovarsi di fronte a una foto ritoccata. Invece no, Giuseppe Colafelice ripercorre egregiamente il filone iperrealista del grande Luciano Ventrone, del quale può considerarsi un valido erede. Le sue opere lavorate spessissimo con la grisaglia riescono infatti a emanare una particolare lucentezza che emer- ge preponderante dal fondo colorato, e soprattutto nero, e che si sposa perfettamente con la calda tonalità predominate. Sopra Profumi di primavera, 50x50, olio su tela trattata con tecnica fiamminga, a sinistra Break, 80x60, olio su tela trattata con tecnica fiam- minga, 2011
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