Sergio Zanichelli

Traslazioni Cromatiche

L’espressione pittorica di Grazia Badari è la trascrizione gestuale e visiva di un infinito viaggio come descrizione delle relazioni con i luoghi.

Un luogo rappresentativo della memoria personale del suo percorso affettivo che permette all’artista di estrapolare situazioni e condizioni di vita che divengono il concept pittorico della sua produzione pittorica e scultorea.

Se escludiamo il primo periodo artistico, caratterizzato da un’accentuata figurazione cromatica, dove persone e oggetti della quotidianità sono visualizzati come istantanee a rappresentare una società di apparenza e non di essenza, successivamente la pittura si evolve attraverso una gestualità informale che caratterizza tutto il suo percorso.

I colori primari, fortemente accesi, annullano il soggetto pittorico per darci una traduzione di un possibile linguaggio espressivo di astrazione.

Dopo l’esperienza accademica, Grazia Badari inizia il suo viaggio pittorico come relazione assoluta e imprescindibile con il contesto in cui vive.

Il suo racconto pittorico è delicato, lirico, poetico che è il modo diretto di rappresentare il suo intorno.

Nell’accedere al suo studio, collocato in un piccolo borgo nella campagna mantovana, in adiacenza alla zona golenale del fiume Po, nell’attraversare quei luoghi così fortemente caratterizzati da silenziose immagini metafisiche sia naturali che artificiali, si ha una immediata “introduzione visiva” del suo linguaggio espressivo.

Le sue opere pittoriche sembrano campiture cromatiche di un territorio rurale “geometrico” che è descritto attraverso l’uso di leggere sovrapposizioni di parti geometriche che rendono l’opera pittorica come silenziosa astrazione lirica e poetica.

E’ attraverso la scelta del colore che Grazia Badari rafforza questo concetto di “espressione minimale”, quasi a rafforzare la presenza del vuoto e del tempo sospeso.

Una composizione pittorica istintiva, ma perfettamente equilibrata, che rende il suo lavoro facilmente riconoscibile e quindi specifico di un’esclusiva identità.

Identità pittorica come espressione dell’identità dei luoghi che rimangono il solo riferimento , l’aspetto iconico del suo linguaggio.

Questo concept viene rafforzato nel tema espressivo del suo ultimo ciclo quello delle “materie”: sabbia, polvere di carbone: materiali che trasformano l’opera da superficie a volume; leggere estroflessioni materiche che non sono altro che lo specchio del suo territorio, del suo ambiente.

Infine il suo lavoro scultoreo che traduce attraverso una catalogazione di oggetti e persone che compongono il suo mondo e assumono un ruolo visivo.

A. Gaudì ci ricorda che l’originalità è un ritorno alle origini e quindi possiamo definire il lavoro espressivo di Grazia Badari come un fantastico viaggio “originale” che ha nella ricerca del “genius loci” il suo tema fondativo e costitutivo.

Un’arte di appartenenza e non di estraneità, di una contemporaneità che ha nel principio valorizzatore delle forme della “memoria collettiva” il suo essere artista originale.

Sergio Zanichelli


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