Angelo Coppola

Mi sembrava che l’anima viva dei colori emettesse un richiamo musicale,

quando l’inflessibile volontà del pennello strappava loro una parte di vita,

Wassily Kandinsky

Ho sempre immaginato il vivere quotidiano come un’invisibile parte di un microcosmo perso nell’infinito vuoto, che negli anni abbiamo imparato a conoscere come Spazio. Un microcosmo che nel vissuto di un artista si amplifica e si arricchisce di esperienze e sensazioni straordinarie, permettendo all’artista di entrare in uno spazio e intrappolare nell’opera momenti appartenuti al suo tempo.  

La pittura di Ivana Storto è una ricerca che affonda le sue radici nella parte più sconosciuta dell’uomo -l’anima- Ivana ci presenta il suo spazio interiore, e lo fa senza filtri, senza indossare maschere, esterna in maniera sincera attraverso segni e linee decise quelli che sono stati e sono i suoi stati d’animo.

Quello di Ivana è un viaggio fatto di figure e forme a volte anche ludiche e che presentano agli astanti percorsi indefiniti, offrendoci allo stesso tempo infiniti spunti di riflessione dai quali partire e trarre ispirazione .

I temi che l’artista affronta sono essenzialmente temi intimistici e personali, che visti nel loro insieme diventano un vero e proprio diario di vita, in cui la pittrice diversamente dallo scrittore si racconta attraverso le immagini.

In questa occasione voglio ricordare una sua opera di particolare pregio dal titolo ‘’QUASI FIORI’’, in questo lavoro ( realizzato ad acrilico e pennarello su tela ) l’artista fa riferimento ad un periodo particolarmente drammatico della sua vita, ( realizzato durante la malattia del marito) l’artista con grande sapienza tecnica e intuizione artistica, riesce a strappare dal quotidiano una parte di vita un momento delicato, rendendolo attraverso l’arte immortale nel tempo. rende immortale questo momento immaginando la semplicità di un fiore dai colori arcobaleno e al centro un occhio celeste che fissa lo spettatore invitandolo ad entrare e ad essere partecipe del suo dramma, dramma evidenziato dalla lacrima marcata che scorre come il tempo inesorabile verso il basso. Ai lati la figura di un uomo che abbandona il suo corpo per diventare anima.

Quello di Ivana lo potrei definire un elogio alla memoria, le sue memorie sono le sue opere e sono parte del suo tempo e resteranno una prova concreta di un’artista che ha fatto della sua straordinaria persona un’opera d’arte.

Angelo Coppola


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