Un Mondo a Colori

   

 

                                           Articolo tratto dalla rivista” Quattrocolonne” (28 Febbraio 2015) a cura di Elisa Marioni

Lo sguardo sulla vita e la pittura di un’artista di strada. Entri nella casetta di Barbara Manferini ,immersa nel silenzio di Castelvieto di Corciano e ancora prima di conoscerla capisci che tipo di persona ti aspetta. Un cane e due gatti,quadri vivaci,finestre aperte e un po’ di sano creativo disordine. Vestiti colorati e sorriso pacato,accogliente. Barbara Manferini,nome d’arte Kushi(“la buona felicità”in indiano) in cui si riconosce totalmente,è un’artista di strada o così si definisce. Chi frequenta il centro storico di Perugia, l’ha incontrata almeno una volta. Gira i centri storici in lungo e in largo,in Umbria ma non solo, fermando i passanti per vendere le stampe dei suoi quadri e <<sfidare i pregiudizi>> come le piace ripetere. Vive di questo dal 2006,costruendo se stessa giorno dopo giorno,senza certezze ma ,con tanta passione con cui ha imparato ha dipingere e si è migliorata,perché l’istituto d’Arte e i manuali non bastano. Non ho paura dei no,non teme l’indifferenza ne chi la liquida con le scuse più assurde: ci sono stati nonni chiusi in macchina da cui scappare senza potersi fermare e minacce di liti familiari a causa dell’acquisto di una stampa. Quando capita che mi rispondono male, penso che forse avevo bisogno di questo. Non la prendo sul personale:ognuno ha le sue dinamiche ed io,così imparo ha conoscere la società>>. Percorrendo tanti chilometri a piedi,ha accumulato anche esperienze che ricorda con affetto: << Una volta ho fermato una coppia di giovani mentre lui stava chiedendo a lei di sposarlo. Sono entrata a far parte della dichiarazione. Lei ha detto si davanti a me ed io sono tornata a casa ispirata. La gente può sempre dare stimoli nuovi,ogni giorno può accadere qualcosa di positivo>>. Basta guardare i tanti quadri appesi alle pareti e accatastati nello studio di Barbara,per essere colti da una ventata di ottimismo. Sono un’esplosione di ottimismo. Sono un’esplosione di colori vivi,accesi in cui predomina il giallo. Rispecchiano un periodo particolare della sua vita. << Quando sono tornata a Perugia a quasi 30 anni,dopo aver vissuto in diverse città d’Italia, venivo da un periodo grigio. Paesaggi,colori tenui,senza estremi. Uscivo da una separazione e non mi ci ritrovavo più. Mi sono evoluta. Così è arrivata la pittura astratta, i colori decisi e “i pallini”, caratteristica di ogni tela. E’ stata la pulizia dei pensieri,mi sono curata>> . E’ la positività che mette in ogni quadro le ha permesso di vendere più di 12 mila stampe in otto anni,che ora si trovano in chissà quali case, fino in California e in Giappone. Ha sempre dipinto,Barbara, come valvola di sfogo,anche quando ha provato a fare la rappresentante di frese dentali prima di capire che non era il suo percorso e che voleva vivere d’arte. A Roma ha studiato decoro e restauro delle chiese,la tecnica del mosaico ed ha lavorato con ceramica e vetro. Ora,oltre a promuoversi girando per le strade, dipinge su commissione, anche con tecniche che conosce poco, mettendosi alla prova ogni volta. Un sogno per il futuro? Aver più tempo per dipingere e una stabilità economica tale da potersi dedicare alle tele dalla mattina alla sera << finchè non fanno male le gambe per il troppo star in piedi o si incrocino gli occhi >> . E magari,solo quando sarà il momento, un’esposizione vera di tutte le sue opere. Ma per ora, è felice così. Le sue due figlie sono cresciute nel << nel microcosmo un po’ astratto>> di una madre che non è un’impiegata ma un’artista di strada,superando i pregiudizi e assimilando quella<< maniera di vedere la vita un pochino più alla leggera>> Pronte a togliere le radici e partire con lei,per andare a vedere cosa c’è fuori>> . Perché per Barbara, il mondo non è un posto così squallido come viene presentato: << Di anime sensibili e menti aperti ce ne sono tante. Bisogna solo imparare a guardare le cose da un altro punto di vista>>.

Un mondo a colori

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