Maria De Michele




Espressionismo contemporaneo, questo il processo creativo dell’artista Laura Pennesi che, attraverso audaci sperimentazioni, fonde la pittura con la scultura acquisendo la terza dimensione.


L’utilizzo di tessuti induriti, acrilico, pasta affresco, foglia oro , mette in luce non solo la struttura dell’opera attraverso molteplici fasi di costruzione, ma mi rendono testimone di un iter inventivo dove è possibile percepire, al di là del colore, il profilo psicologico e soprattutto fisiologico dell’autrice.


L’artista chiede alla realtà la sua espressione, improntata sulla grande capacità descrittiva, rivelando un universo linguistico che raccoglie valori umani e naturalistici. L’effetto plastico d’insieme è la risultanza dell’accostamento delle cromie unitamente alla tridimensionalità e all’ armonia compositiva.


Il vortice della musica.

Un’opera dove accordi di rilievo della linea sono pura sapienza prospettica, forte sentimento spaziale che tracima di soffuso lirismo.

Una studiata composizione con accenti di spontanea eleganza. Massima espressione dello slancio vitale, coinvolgimento corporeo che al di fuori della gabbia del pensiero volteggia, vorticosamente, ammantato da un’ aura morbida ed avvolgente.

Il mimo

In un mondo di forme e colori si affollano anime non nate, scese sulla terra per ritornare alle stelle, forte nostalgia del fantastico in quest’opera, abbandonare la parola per esprimersi con la gestualità forte e vigorosa della pennellata, mimando sogni, annullando il reale frustante e mortificante del presente.

Maschere.

Maschere che nascondono la vera struttura dell’essere umano, Laura Pennesi le rende accessibili, le analizza per comprenderle. Sembra gridare: Giù l’ipocrisia, la finzione! Se si è interessati a capire l’aria del tempo, i sogni e i bisogni. Un gioco sofisticato, un pensiero celato che l’artista esplicita intrecciando simboli e metafore.

Una produzione pittorica senza condizionamenti, dove la materia pastosa, mantecata con intensità, torna coscienza individuale, soliloquio antico, sconfinato sogno di libertà.

Portata ad amare la realtà visiva e tattile, la sua creatività coglie le insolite atmosfere e i riverberi di un’ anima sempre avida di territori inviolati. Molti dipinti hanno come tematica gli strumenti musicali, i suoi allestimenti scenografici denotano una padronanza della tecnica assimilata e manipolata con estrema validità, che riflette l’aspirazione ad una autenticità artistica che si rifà alla natura. La scenografia diviene per Laura Pennesi il mezzo per creare suggestioni, per vivere in prima persona nell’ essenza delle cose. Composizioni metafisiche che dissolvono l’eterna malinconia dell’uomo dove un Dio generoso, misericordioso, ci spinge a tenere a mente, costantemente, che la vita è soprattutto gioia e bellezza.

Napoli, 16 febbraio 2016

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