Biografia

Lucia Petix, 37 anni nata a Frosinone, nel Lazio, vive a Ravanusa in provincia di Agrigento. D’infanzia felice, ha una predisposizione innata per le arti visive. Da adolescente viaggia molto, le sue mete: Francia, Inghilterra e gran parte dell'Italia, da ogni luogo raccoglie una piccola essenza vitale che, tutt'ora, porta con sé. Frequenta l’Ist. Regionale d’Arte di San Cataldo dove le viene mostrata una via per la ricerca della sensibilità emotiva ma, lei, volge lo sguardo sulla materia che diventa percettibile sui cinque sensi; che si trasforma in suoni, visioni, percezioni tattili, odori e sapori. Arrivando ad uno stadio in cui tutto si traduce in colori e forme, o come ritmo vitale pulsante di parole che si rincorrono in versi: mosse da un fremito da troppo tempo tenuto nascosto e fortemente interiorizzato e che necessita adesso di essere tirato fuori.

È solo da meno di un anno che ha intrapreso, a tutti gli effetti, questo percorso meditativo nell'arte e con l’arte. Ma la sua ricerca era cominciata già nel 2013 all’interno di un percorso di studio e formazione teatrale con un gruppo di amici a Campobello di Licata, che l’ha portata a prendere reale coscienza di capacità interpretative e improvvisazione sul palco e a contatto con il pubblico; lavorando su quello che tecnicamente è chiamato Alfabeto Teatrale: corpo, ritmo, voce, spazio, oggetti. Provando a spostare sempre più in là quel limite naturale di paure che ognuno porta con sé e quasi nutre per conforto.

Appassionata delle mirabolanti visioni surrealiste di Dalì e quelle matematico-geometriche di Escher, si autodefinisce un'anima poliedrica in continua metamorfosi non allieva, quindi, di una particolare corrente. Il suo linguaggio artistico si esprime attraverso olio, acrilico, acquerello; carboncino, sanguigne; gessetti; spray acrilico, penne, matite, pennarelli ed anche pirografo; lavorando la pelle e realizzando prodotti per tabagisti, musicisti, e per il tempo libero; inserendo la passione per il teatro dentro le trame della vita.

Le sue creazioni tendono ad essere surreali e, a detta di chi ne è stato "contaminato", <ti scavano dentro l'anima lasciandoti il tempo di riflettere, senza aggredirti>, <sono concettuali e nostalgiche di qualcosa che sarebbe potuto essere prima, ma non è stato>. Ed ammette che è per questo che oggi è impegnata a risanare gli strappi temporali della sua vita, attraverso i soli strumenti che ha scoperto di saper usare e non smetterà facilmente perchè ci ha preso gusto.

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