Domenico Raio

 Domenico Raio

Critico d’arte

Tecnica e creatività nell’arte del vetro di Luciano Romualdo

  Le potenzialità del vetro trovano espressione artistica nell’opera di Luciano Romualdo attraverso un complesso e raffinato procedimento che prende avvio dalla scelta dei materiali per concludersi in un assemblaggio di forme e colori, dagli sviluppi plastici, che rappresenta la perfetta sintesi tra le tecniche della vetrofusione e la creatività dell’autore.

Nella disposizione delle tessere ricavate dagli smalti di Venezia, l’artista sembra tener conto anche delle luminescenze ottenute dalle rifrazioni delle luci, e delle loro diverse intensità e angolazioni, che all’osservatore offrono l’impressione di trovarsi di fronte ad un’opera cangiante.

 Nella ricerca artistica di Luciano Romualdo, la creazione non è dissociata dalla sperimentazione e ciò che più affascina è proprio quella forte componente d’imprevedibilità insita in un processo di vetrofusione i cui esiti possono realizzare quanto preventivato, o dare vita ad una nuova esperienza da applicare ad un successivo progetto.

 Dove prevalgono i contrasti cromatici, l’opera è spesso dominata da un nucleo centrale a volte concavo, altre volte convesso rispetto al piano di supporto che conferisce al lavoro una terza dimensione in un duplice rapporto con lo spazio circostante: cosmico, quello interno all’opera, dove lo sfondo è caratterizzato da più cupe tonalità che proiettano lo stesso nucleo verso l’infinito; armonico, nel rapporto tra l’opera, nella sua interezza, e l’ambiente dove è collocata, dal quale prende luce e la riproietta nell’ambiente stesso, arricchita di vibranti riverberi che si diffondono dai suggestivi mosaici.

 Per fusione, Romualdo ottiene tessere in bicromia come in multicromia, un risultato che non si limita agli effetti estetici, pur rilevanti per l’unicità di ciascun pezzo nelle combinazioni tra i colori , i disegni cromatici e loro forme solide, ma dona all’opera un esito dinamico, di tipo centrifugo, ma sempre con un effetto proiettivo che travalica idealmente l’angusto spazio del supporto per estendersi deciso verso l’infinito.

Notevoli sono gli esiti diafani nelle opere in murano le cui delicate trasparenze, sapientemente adoperate nelle elaborate creazioni artistiche, ancora una volta esulano dalle soluzioni estetiche di più immediato effetto, per assumere un significato puramente concettuale, soprattutto se l’opera è messa in relazione con il contesto nel quale è calata e con l’idea che sottende anche a molte delle opere più rappresentative di Luciano Romualdo. Allora lo spazio, attraverso le trasparenze del materiale utilizzato, nelle sue diverse varianti cromatiche, interagisce con l’opera stessa plasmandola alle sue proprie luminosità e alle diverse profondità, focalizzate attraverso il vetro, ma arricchite dalla forma artistica che l’autore ha dato alla sua creazione. La scultura in murano diviene dunque la pellicola fotosensibile sulla quale la luce dello spazio s’imprime, ma che dall’opera assorbe i colori e la foggia in uno scambio dinamico che supera la concezione statica dell’opera d’arte per coinvolgere anche l’ambiente nella sua fruizione.

Se attraverso l’arte della vetrofusione, Luciano Romualdo coniuga l’esperienza tecnica con la creatività artistica applicata agli stessi materiali lavorati, la stessa modalità sembra esprimersi in alcune opere in particolare dove il fattore razionale si fonde con la fantasia, ancora una volta in un rapporto interattivo nel quale ciascun elemento fruisce delle proprietà dell’altro. Le combinazioni tra le figure geometriche e le espressioni cromatiche, nelle peculiari tonalità dei materiali impiegati, propongono nuove soluzioni estetiche per le forme di più convenzionale concezione, in un perfetto rapporto armonico che dona all’opera assoluto equilibrio. Il concetto fondamentale non sembra dissimile dall’idea che caratterizza la quasi totalità della produzione artistica di Luciano Romualdo: se le geometrie sono da interpretarsi quale definizione razionale dello spazio, quello stesso spazio può essere reinterpretato dal genio artistico restituendolo sotto un’ottica completamente diversa. In ultima sintesi, Romualdo indaga, per un verso, sulle disposizioni artistiche delle forme geometriche, per un altro sulle disposizioni geometriche delle forme artistiche, alla ricerca di quella perfetta simbiosi tra gli elementi che contrassegna tutte le sue opere.


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