Barbara Bernardi

IL FUORI E L'OLTRE

Un artista può raccontare o raccontarsi.

Può rinunciare per un momento al proprio panorama interiore per disegnare uno condiviso - oppure trascinarci in una inopinata esplorazione delle vie segrete - nelle cui ombre solo lui può orientarsi per trasmetterci il brivido dell'altrove.

Due opposte possibilità, tra le quali oscillare senza districarsi: anche qui presenti. È una donna il cui destino è disegnato da due nomi fusi in uno solo non può che dibattersi tra queste polarità - tra l'essere fuori, sulla linea dell’orizzonte, a tracciare analitici paesaggi immaginari e brulicanti

oppure oltre, in zone più rarefatte dell'essere, a condensare per quanto possibile essenze più sottili in sintesi inquiete.

M. attua la consapevole eliminazione di ogni orpello, dandosi a criteri che non sono altrimenti definibili se non archestesie del sentire, e offre veli di antichi rammarichi e mute allegorie di lamenti.

Cristallizza infelicità senza desideri in definite gerarchie del pallore e dell’evanescenza e piega alla pesantezza della materia allegorie di contemporanee - anime morte, insomma.

Il disagio del trascinato visitatore di questa dimensione dell'oltre deriva dal sostare davanti a qualcosa che riconosce e vorrebbe perciò cacciare nel non visibile, per non finire a specchiarcisi...De te fabula narratur.

Allora meglio avviarsi, secondo quanto dice il poeta, in un'estasi di tabacco ad ammirare i monumenti discutere gli ultimi avvenimenti...

Allo sguardo compiaciuto si offrono agglomerati pastello, sfondi di presepe, reminiscenze di fondali quattrocenteschi, con un senso dell’ordine che sarebbe piaciuto a Gombrich e un dettaglio che soddisfa il desiderio di affabulazione che godiamo da bambini.

M forse l’intrico dei muri non offre vie sicure, (o non ne offre affatto?) e costringe a torsioni e passaggi spericolati, a volerne penetrare il senso oltre l’affabilità.

Forse, più che un fuori, anche questo è un oltre del tempo e della dimensione usuale, un luogo di possibili incontri. Rassicurati – o forse pericolosamente attratti da quella dimensione particolare della grazia che è, come ognun sa, il minuscolo.

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