Biografia

Nato il 22/06/1955 in Italia a Isola del Liri, vivo e lavoro in Italia.

Mi definiscono una personalità eclettica con molteplici interessi, molto spesso apparentemente non convergenti.

Le immagini, il segno e i colori, sono fili che uniscono tutti i periodi della mia vita.

Ho iniziato con disegni figurativi, usando grafite, sanguigna o carboncino.

Il tempo fa sfumare l’interesse per il disegno figurativo.

Quasi inconsapevolmente iniziai a “creare” immagini con colori e forme diverse dalla realtà ma non completamente irreali.

I miei lavori, con il passare del tempo, sono diventati molto rispondenti alle mie introspettive memorie visive.

Visioni che intrecciano continuamente oggetti e spazi incontrati nella vita, quindi non astratte, memorie inconsapevoli che riemergono ogni volta che affronto una tavola.

Forme e colori assemblati in un presente ma che hanno le loro radici in un vissuto stratificato, tagliato a sezioni trasversali.

Uso quasi tutte le tecniche ma prevalentemente opero con pastelli a olio su tavola di legno con varie commistioni di materiali.

La mia ricerca è sempre più basata sulla dirompente forma del disegno e la versatilità del colore circoscritto dal segno.

Mi servo della fotografia, molto spesso come semplice taccuino per appunti e utilizzo la grafica al computer, tecnica virtuale esigente ma potentissima.

Le elaborazioni attuali sono il risultato di studi e assemblaggi, sono insiemi a volte utilizzando il computer, spesso rintracciati su schizzi di carta o fotografie.

Forme, segni e colori, come note musicali, accordi e risonanze che poi trasferisco sulla tavola (spartito musicale) usando pastelli ad olio, grafite ecc., lavorando con le dita, ed altri arnesi, rispettando e aspettando la luce, soprattutto del sole (il mio Direttore di orchestra).

Non credo di avere un mio particolare “stile”, mi interessa poco l’appartenenza, ogni mia tavola è relativamente diversa dalle altre, come sono diversi e anarchici i giorni, gli anni e in genere il tempo che scandisce tutti i momenti della nostra vita.

Fuggo dal sensazionalismo e il risultato finale del mio lavoro è costituito da materiali semplici e classici come il legno e i pastelli, elementi "analogici" in un mondo digitale che tuttavia uso in maniera strumentale.

Cerco di coinvolgere chi guarda le mie tavole in un rapporto emozionante, costringendo al piacere della meditazione, dello sguardo autonomo e distaccato, per questa ragione non ho dato nessun titolo alle mie opere, sono identificate solo con un numero, una sequenza di cifre neanche cronologicamente seriali.


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