Vittorio Sgarbi

LUIGINA MASSARIA

La forza del corpo

Il linguaggio del corpo, nella sua postura e nelle sue mutazioni improvvise, sono quanto interessa di più alla pittrice Luigina Massaria.

Perchè i volti che lei dipinge non ci sono del tutto, anzi, sono piuttosto delle sfere, dove non c'è posto per l'emozione dichiarata dal tramite delle espressioni, da un sopracciglio alzato, per esempio, o da una bocca che fa una smorfia. Tutto questo Massaria non vuole mostrarcelo. Non i sono nemmeno i capelli, in queste teste levigate, ci sono gesti pittorici come tagli, macchie, pieghe, e queste sì che sono le espressioni mininali che l'artista pre- diligi farci vedere. Spazio per lo sfoggio estetico qui non ce n'è.

Il carattere del soggetto rappresentato è lasciato tutto alla forza del corpo, alle sue pose, che ci raccontano il disagio attraverso l'accostamento di più figure, alcune senza fisiono- mia (la forma mentis di una vita non espressa, uniformata), altre, forse le elette, quelle illuminate da un cenno di occhi e naso (vedere, respirare, ma mai parlare) ci danno modo di cogliere il concetto di differenza e soprattutto di libertà: e quest'ultima, come diceva Karl Popper, è più importante dell'uguaglianza.


Nei dipinti di Luigina Massaria c'è chi si piega alla vita e non sa coglierne la bellezza nei piccoli momenti quotidiani che ci regala, come chi si china a raccogliere un fiore senza inebriarsi nel suo profumo – e chinato resta - e chi invece si gode ciò che gli arriva come un attimo speciale, elevando anche lo spirito per ringraziare l'essenza delle cose, come nel suo dipinto “Così è la vita”. E così è la vita, c'è chi soccombe nel vittimismo e chi si rialza con un gesto titanico, chi almeno tenta di lottare come un eroe benché il suo de- stino sia segnato. La spersonalizzazione dell'uno in favore del culto della massa, del- l'omologazione sociale che ci vorrebbe tutti uguali è il messaggio insito nelle assenze di connotati che Massaria mette su tela.

Non ci sono fronzoli nè belletti nelle sue opere, c'è l'essenza di come ci sentiamo, quasi nudi, di fronte alla vita, una sfida costante che non lascia tirare il fiato.

VITTORIO SGARBI

 

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