Dr.ssa Laura Panetti

Massimo Mancuso

E’ un artista semplice e immediato: una pittura chiara e luminosa, mobile e vibrante, sulla trama di uno schema grafico sottile.

Tutta la sua opera è raccontata attraverso la grazia mozartiana che ci riporta subito alla impressione più immediata della sua opera; un’aria d’infanzia uno spirito ingenuo e spontaneo.

L’arte di Massimo Mancuso è affidata al colore, un colore che delinea e disegna il sentimento della vita e anche della morte che ritroviamo intrinseco nell’significato iconologico della rovina e dall’uso di colori più cupi.

E ’un artista che predilige il paesaggio, ansi si può dire che il paesaggio ed essere umano sono sullo stesso piano. E’ un’autodidatta, ma questo suo non appartenere a circoli accademici e a scuole riesce a conferire alla quotidianità uno spirito ancora più sublime, la via per liberarsi dalla eredità classica; un arte la sua che imprime un identità culturale mettendo in evidenza i valori della comunità e del paesaggio attraverso l’estetica.

Tutto scandito dal sentimento provato dall’autore nel godere della vista del paesaggio sfruttando tutti e cinque i sensi, questo sentimento è talmente carico di pathos da rimanere impresso e tale da esercitare sull'animo umano dell’osservatore un emozione molto forte.

L’artista predilige il paesaggio marino/ acquatico, dove attraverso esso troviamo una carica emozionale visibile, dalla serenità che traspare nella contemplazione del mare, all’impeto e all’energia che l’artista mette nel raffigurare la cascata o nella potenza che hanno le onde nell’infrangersi sugli scogli, in lui possiamo dire che si riversa un sentimento ambivalente di calma e inquietudine che caratterizza tutto il suo paesaggio.

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