Dottoressa Marilena Mercogliano Critico D'arte

Un evento di rilievo la personale di Massimo Pacilio sia perchè l'artista vi ha esposto opere che esprimono elementi costitutivi del proprio stile d'aautore, sia perchè proprio la particolarità dell'accoglienza del luogo sacro ha restituito lividezza e votività alle sue fonti di ispirazione. In questi elaborati, colori, affetti, memoria e la prevalenza dell'uso del bianco che evoca tra trasparenza della bellezza, si annuncia una premessa di nuovi incontri con l'arte nel territorio di Secondigliano. Pacilio, nel suo profilo scrive: " Vedevo mio padre dipingere, la sua mano elegante si perdeva nel colore" e noi che, leggiamo queste parole di esempio d'amore filiale, siamo spronati a seguire il nostro cammino come sguendo le ombre (del ricordo) degli alberi patriarcali. Siamo convinti, infattiche gli artisti: Natura e Cultura richiedono salvezza da qualsiasi forma di tradimento annunciato (compreso, ad esmpio il tradimento di noi stessi). E tra le opere di Massimo, in mostra a dicembre, ricordiamo in particolare quella in cui l'autore rivisita l'iconografia de L'Ultima Cena. La tela addensa un movimento fluido delle figure, il panneggio delle vesti avvolge e scioglie l'incisività dei gesti di un evidente auspicio di fratellanza.
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