Cav. Prof. Enrico Marassi

La padronanza dello stile, frutto di una sperimentazione concettuale, sipone alla vista dell’astante quale prima rappresentazione di una resa

stilistica affascinante che si tramuta in sensazione quando l’evanescenza del colore diluito rivela una forma che l’Artista coglie

e definisce, restituendo le tessere di un mosaico visivo che si completa grazie alla profondità, intesa quale dimensione offerta dal supporto che

si tramuta in un caleidoscopico divenire, posto ad arte, in attesa di essere interpretato, percepito e… condiviso, in funzione della Luce.

La nitidezza delle giovani figure, ci mostra come il futuro anteriore, tanto reale quanto condizionatamente unico, viene sostenuto da una quinta di luce immateriale, prodromica e, proprio per questo, indefinitamente convenzionale, di cui riscontriamo testimonianza nel singolo particolare, per sempre libero di essere immobile.

L’accuratezza dei paesaggi, frutto di un’inquadratura sapientemente scelta a livello inconscio, viene offerta alla contemplazione individuale per una fervida indagine, enumerante peculiari capisaldi di una pittura che viene resa statica da una luce evanescente, quanto tonale, la parafrasi del déjà vu avviata da un moto introspettivo reso avvincente grazie alla guida offerta dall’egida generosa nella quale si riconosce la cifra artistica di Meris Goldoni, pittrice in Modena.

Nota critica Cav. prof. Federico Marassi

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