Nicola Zamboni - Scultore
E' importante rendersi conto della situazione generale nella quale si colloca una persona che desidera dipingere. Per tanti secoli dipingere e scolpire erano arti molto selettive poiché gli artisti erano gli unici produttori di immagini ed il potere ne aveva un bisogno indispensabile. Ora è sotto gli occhi di tutti che produrre immagini e comunicarle in migliaia di copie è un impegno quotidiano di ognuno di noi di qualsiasi età e senza problemi di talento. Questa immensa quantità ha messo sullo stesso piano bellezza ed orrori, poesia e banalità, cultura e stupidità ricavandone imprevedibili destini sia nel bene che nel male.
Miracolosamente ancora sopravvive un istinto naturale, una vocazione irrinunciabile poco diffusa, ma resistente che porta a voler lasciare segni concreti fatti a mano che comunicano i propri pensieri nella continua ricerca del migliorarsi. Questo è ciò che è successo, succede e succederà a Pamela che trova in questa sua pratica un nettare che alimenta una produzione impegnativa e di nobili intenti, bella e difficile, rasserenante ed inquietante che ti porta entusiasmo ed incertezza per non sentirsi mai di aver raggiunto il livello ideale. Pamela non guarda il risultato economico o il vanto sociale, lei guarda il livello delle sue capacità nel migliorarsi. Per questo merita stima in una realtà come la nostra occidentale dove sono completamente distrutti i valori estetici sostituiti, anche nelle arti, da quelli economici e di successo.
Pamela percorre una via di autoeducazione e si ricongiunge ai versi "per seguire virtute e conoscenza" di Dante Alighieri.