Dipinto di 20 sterline potrebbe essere un capolavoro di Raffaello

Il mistero svelato: la «Madonna con l’aureola», attribuito a Innocenzo da Imola e custodito in un castello scozzese, sarebbe in realtà opera del maestro di Urbino.

Un vecchio quadro polveroso della Vergine Maria, custodito in un castello scozzese di proprietà statale, potrebbe essere un capolavoro di Raffaello. La scoperta, annunciata da due esperti britannici, Bendor Grosvenor e Jacky Klein al programma della BBC «Lost Matserpieces» («Capolavori perduti») è stata fatta dopo un attento esame del dipinto «La Madonna con l’aureola», che si trova a Haddo House, nella contea di Aberdeen.

La scoperta

L’opera, acquistata per 20 sterline dal Duca di Aberdeen, George Hamilton-Gordon, nel 19esimo secolo, inizialmente era stata attribuita a Raffaello ed esposta insieme ad altre opere del maestro del Rinascimento alla British Institution, a Londra, nel 1841. Poi però venne «declassato» e attribuito a Innocenzo da Imola (1490-1550), artista italiano che dipinse numerosi affreschi e pale d’altare religiosi, ispirandosi allo stile di Raffaello. «Ma si trattava di un dipinto troppo bello per essere opera di Innocenzo». Utilizzando varie tecniche d’indagine, gli studiosi sono arrivati ad attribuire il lavoro al genio di Urbino le cui opere valgono decine di milioni. «Abbiamo tolto strati di polvere e sporco ed è emerso un lavoro di una bellezza da togliere il fiato», ha detto Grosvenor, che il 5 ottobre, in tv, spiegherà nel dettaglio i particolari che hanno reso possibile l’attribuzione: la modella, i tratti del volto, il profilo, chiaramente «raffaelleschi», ha anticipato l’esperto.

Proprietà pubblica

La «Madonna di Haddo», com’è subito stato ribattezzato il dipinto, che avrebbe un valore vicino ai 20 milioni di sterline, è l’unica opera di Raffaello di proprietà pubblica, che la Scozia possa vantare. «Spero che attirerà molti appassionati d’arte a visitare questa parte del Paese», ha dichiarato Jennifer Melville, che è a capo delle collezioni, degli archivi e delle librerie del National Trust scozzese. «Sapevamo che la collezione di Haddo era speciale e la scoperta di questo pezzo straordinario conferma la sua importanza nel panorama artistico scozzese».

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