Il giardino ritrovato. Arte, musica e spettacoli a Palazzo Venezia - ROMA

Lunedì 20 giugno 2016 parte la rassegna dal titolo Il Giardino Ritrovato. Arte, musica e spettacoli a Palazzo Venezia.

Concerti, conversazioni d’arte, rappresentazioni teatrali e spettacoli di danza si avvicendano fino al 16 settembre nel giardino di Palazzo Venezia, dopo molti anni completamente restaurato e restituito alla città.

La manifestazione è fortemente voluta dal direttore del Polo Museale del Lazio Edith Gabrielli: la cura è di Sonia Martone, direttore del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, e Anna Selvi, con la collaborazione di Davide Latella.

Il 20 giugno 2016 l'intero complesso riprende la scena che gli compete, nel cuore di Roma. Il segno più forte del cambiamento parte non a caso dal giardino, finalmente restituito al pubblico. Di qui l’attento lavoro di restauro e ricucitura, con l’abbattimento di alcune superfetazioni e al contrario la dotazione di un arredo urbano adeguato all’accoglienza. Alla base un’idea comune: far sì che turisti e romani possano trovare nel giardino un luogo di pace e di relax, in una zona per il resto contrassegnata, specie durante il giorno, da traffico e rumore.

Il Giardino Ritrovato tiene uniti arte, musica, teatro e danza. Uno sforzo rimarchevole è stato compiuto dalla direzione per garantire attrezzature al livello del programma e dei singoli artisti, come pure del contesto architettonico e del pubblico. Contestualmente visite curate dal direttore del Palazzo svelano luoghi o intere zone in precedenza poco noti, se non addirittura inediti. Osservate nel loro insieme, le iniziative mostrano con chiarezza il nuovo impulso che il Polo Museale intende imprimere al Palazzo. In estrema sintesi, farlo realmente divenire un luogo di interazione fra le arti, tutte le arti, nella consapevolezza che la tutela del passato deve andare d’accordo con la produzione culturale nella contemporaneità.

Ad aprire la manifestazione Il Giardino Ritrovato sarà il musicista Luigi Cinque con l’Hypertex O’rchestra con il concerto/installazione Il canto invisibile. 

Un momento chiave della rassegna consiste nell’apertura verso la storia e la critica d’arte. Si vuole difatti proporre un percorso di formazione che, sia pure mirato decisamente alla grande comunicazione, mira da un lato a sollecitare l'immaginazione, dall’altro a creare un pubblico coinvolto e responsabile.

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