Prof.Antonio Lupo

La pittura di Pietro Antonio Tocci,giovane pittore lizzanese,che,da tempo,opera nel campo artistico,che gli è più congeniale,nasce da un desiderio spassionato di rappresentare il suo mondo estetico,senza mediazione culturale di natura classica.

Ha cominciato ad avvicinarsi nel mondo dell'arte grazie alla sua passione per la pittura sotto la guida di Pasquale Pendinelli,un artista sempre del suo paese ,il quale lo indirizza nel mondo della pittura figurativa sperimentando stili e materiali diversi.

Successivamente ha continuato a studiare da autodidatta continuando a sperimentare avvalendosi delle tecniche più svariate,utilizzando oltre agli oli e agli acrilici su tela,su tavola e su cartone,la sabbia e gli intonaci con impasti validamente sperimentati su faesite ,tavola,mdf,cartavetro,ecc...

Comincia a partecipare ben presto a varie mostre collettive in diverse regioni italiane,soprattutto in Puglia e Basilicata,riscuotendo notevoli apprezzamenti,che lo hanno certamente incoraggiato nelle sue continue ostinate ricerche.

Fare un'analisi approfondita di tutte le sue opere richiederebbe un ampia trattazione per poter comprenderne meglio lo stile,il pensiero,la crescita e il suo bisogno innato di dipingere.

In questa breve relazione mi limiterò ad analizzare alcuni dei suoi lavori:

le nature morte rappresentano senz'altro uno dei suoi temi preferiti.

L'artista si rifà un po' al tardo impressionismo.

I richiami a Cézanne,Degas,sono frequenti ma non gli fuggono De Chirico,per certi versi Casorati e Modigliani per i suoi frequenti nudi.

L'approccio denota una sintesi dei vari stili studiati,assimilati e fatti propri nella sua costante ricerca della rappresentazione.

L'artista segue,piu'che una descrizione precisa degli oggetti scelti,una rappresentazione più libera che mira a suggerire,piu'che descrivere,pur non tralasciando il suo stretto rapporto con la realtà che vuole interpretare.

Tocci si potrebbe definire un paesaggista dell' immaginario che preferisce assemblare le sue immagini nel momento in cui pensa di rappresentare uno dei suoi soggetti preferiti :la natura vista ora nella frutta,ora nei fiori,ora nei paesaggi tipicamente meridionali.

Nei suoi ultimi lavori,l'artista tralascia i canoni tradizionali per avventurarsi in un mondo più fantasioso .

Oramai i suoi dipinti si avviano verso i percorsi tipici della pittura della fine dell'Ottocento e degli inizi del ventesimo secolo.

Si potrebbe citare il nome di kandiski e della scuola russa.

I fiori sono maggiormente stilizzati.

Nei suoi particolari dipinti "senza titolo" appaiono campanule abbozzate,che avvolgono,con lunghi steli,forme oblunghe dai colori caldi di pura invenzione decorativa su sfondi talvolta chiari,talvolta più scuri che , comunque,mettono in evidenza i soggetti centrali proprio perché lo spettatore possa cogliere immediatamente il corpo centrale del dipinto.

L'impianto onirico è quanto mai evidente.

Lo spettatore è invitato a sognare con l'artista dimenticando la realtà in cui è presente.

                             Lizzano,25 novembre 2014

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