Lanzone Manuela

Critica all'opera: La prima Mela

Passai davanti ad una tela e lo sguardo ne fu catturato.
E più la osservavo e maggiore era per me la sorpresa..... pensai subito: cosa fa convergere ogni passo verso l'albero?
Senza capire che era l'esatto contrario, che le sue radici ambivano ad espandersi sempre più lontano, fino quasi a confondersi coi raggi del sole, in una lontananza che ritorna.
E quella mela, così rossa ed attraente, posta quasi sfacciatamente a spezzare il movimento concentrico di un tutto già ben delineato - non è forse la rappresentazione simbolica del nostro primo fremito, del nostro primo amore?
Fu, questa, la risposta che attendevo, forse inconsapevolmente.
Nella ciclicità della nostra esistenza, qualcosa si stacca ed emerge, si fa evidenza e si oppone a qualsiasi logica.
Il nostro bisogno di evolvere, di superare i limiti che ci tengono sullo sfondo, ancorati a rami che rischiano ad ogni istante di spezzarsi, finirebbe col perire se non fosse per il ricordo di quella "prima mela", della freschezza e del coraggio che essa portava con sé.

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