Teodosio Martucci

Sebastiano Cannarella

“RITRATTO DI MARC CHAGALL”

In altre recenti occasioni si è avuto modo di soffermarsi sulla pittura di Sebastiano Cannarella, sulla sua sensibilità espressiva, la sua particolare  sintassi plastica e morfologica con cui affronta le varie tematiche che via via nel tempo la sua mente si propone di esplorare. All’interno di esse un significativo stimolo è quello offerto dalla ritrattistica che Cannarella indaga e sviluppa al di fuori di schemi risolutivi tradizionali. In tal senso “Ritratto di Marc Chagall” costituisce un brillante esempio della sua poetica interpretativa, se solo si considera l’energia tesa, eppure lucida che conferisce valore strutturale e psicologico all’immagine dipinta. Immagine, da cui Cannarella enuclea il carattere romantico, dolcemente malinconico, sognatore, del grande pittore russo, con il quale evidentemente Cannarella avverte di essere in una misteriosa sintonia. E’ poi da rilevare il dinamismo delle forme, l’elegante agilità con cui i volumi si sottraggono ad ogni pesantezza, il riflesso organico ed equilibrato della luce che irrora il volto dipinto. Emana dall’opera una suggestione magnetica, un riverbero interiore che Cannarella è stato pronto a cogliere e a trasfigurarlo nella sua lineare e cromatica composizione. Una pittura, quindi, di energia, di emozione, nella quale il dato formale è sempre indizio e viatico di un confronto con la propria interiorità a cui forse, solo l’arte, può dare affascinanti e risolutive risposte.

                                                                                         Teodosio Martucci


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