Teodosio Martucci

Sebastiano Cannarella

Nelle sue composizioni Sebastiano Cannarella pone in rilievo schemi

plastici di consolidata vena simbolica in una sottile ironia affabulatoria. Lo si comprende

benissimo, Cannarella non è un artista dal facile racconto, dal clichè prevedibile o

scontato. Come pittore, paradossalmente, lo si potrebbe definire un poeta dell’immagine

per via di quel tono magico e meditato che i suoi dipinti sanno abilmente ricreare, quasi

fossero usciti dal nulla. Cannarella, certamente, non è un mago, non ama i trucchi, piutto-

sto le sue doti sono due: una purezza di intenti, oggi rara anche nel mondo spesso oscuro e

compromissorio dell’arte, e una pazienza operativa notevole ed a lungo esercitata.

Ed anche questa composizione, lo conferma nella lucidità del dato strutturale, essenziale,

 solido, silenzioso nella calda luminosità del colore che soffusamente e con delicatezza

scivola sui piani pittorici, li cesella. I dipinti si dispongono per accostamento di superfici, livel-

lando l’articolarsi dei volumi, per far risaltare l’andamento elegante della linea,

che circoscrive volti sorpresi ed enigmatici che paiono interrogare l’osservatore attento

e partecipe. Nei suoi dipinti Cannarella invita senza forzature al dialogo con la sua

pittura, a lasciarsene sensibilmente coinvolgere, dentro una magia di colori e forme

che sembra provenire da un altro e più poetico tempo.

                                                   Teodosio Martucci critico d'arte rivista Artecultura.  10-01- 2020.


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