Massimo Pasqualone

Massimo Pasqualone Tiziana Pantalone tra fiaba e sogno. Sono due le preziose ispirazioni dell’artista Tiziana Pantalone: da un lato si evincono la fiaba ed il sogno, che caratterizzano una parte della sua produzione; dall’altro il simbolo e la natura, che si intersecano in una dimensione che vorrei ed oserei definire panica, cioè la capacità di appartenere alla natura, di essere tutt’uno con essa, e dunque di umanizzarla, di farla persona. La verità è nel tutto,dunque, in quell’en kai pan di spinoziana memoria, in quella capacità di percepire l’armonia che a volte appare dissonanza, la verità che si manifesta come inganno, per chi ancora crede che la vita sia quella che si vede, in questa scala dai gradini sempre troppo alti per le nostre corte gambe. Tiziana Pantalone scopre, attraverso la sua produzione, di appartenere ad un tutto, di essere parte integrante della Natura, di fondersi con essa e questa metamorfosi diviene simbolo, sogno, fiaba. Nel sogno l’artista trova la vita che vorrebbe vivere, nella fiaba si carica di una decisa simbologia. Pensate alla farfalla ed ai suoi mille significati, questo suo essere bella dopo la metamorfosi, la trasformazione, questo suo librarsi in piena libertà. Simboli, dunque, simbolo come capacità di ammantare di bellezza il brutto del mondo, come possibilità di utilizzare le figure retoriche quali la sinestesia, la metafora, l’ossimoro. Ed è qui che il centro emozionale del cammino artistico di Tiziana Pantalone raggiunge il suo compimento.
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