Mario Salvo

Ho sempre sostenuto che l’estro e l’intuito non  potranno mai essere allenati, né oltremodo acquisiti,  bensì nascono unitamente all’interno della  meravigliosa catena del DNA.  L’artista lo si vede subito, da come interpreta ciò  che appare il suo sguardo attraverso il “terzo”  occhio mentale che acquisisce solo ciò che piace,  elabora eliminando il superfluo e produce la  propria creazione artistica.  Nulla di più semplice, ma il percorso per l’ARTE  vera è composto da SINTESI ed EMOZIONE,  EQUILIBRIO e SOBRIETA’, VIRTUOSISMO e  GENIALITA’, oltre l’AMORE ovviamente.  Senza alcuno di tali fattori non può parlarsi di  “capolavoro” ovvero di “genialità” come espressione.  In Vaclav Pisvejc confesso di aver colto con ammirazione  gli elementi sopra citati che caratterizzano  in modo inequivocabile tutta la sua produzione  artistica.  La sua mano veloce e baciata detta le pennellate  accattivanti e simpatiche, generando una sorta di  “vedovismo moderno” rielaborato in chiave post-espressionista  I suoi personaggi (molti sono artisti famosi del  passato) vengono rivisitati e “corretti” ad una  nuova fonte di luce e colore che rende piacevole e  divertente l’assieme ottenuto (suo maestro il  celebre Emilio Vedova).  Le trasfigurazioni volute, a volte quasi caricaturali,  stanno ad attestare una dissacrazione della serietà  del ritratto, riportando il concetto della raffigurazione  dei volti alla mera interpretazione attraverso il  proprio modo caratteriale di vedere le cose (chiaro  un influsso Picassiano nelle tridimensionalità  forzate dei suoi personaggi – vds Cyprien Gaillard).  Favolose direi le opere “senza titolo” raffiguranti  corpi nudi semoventi i quali creano un meraviglioso dinamismo propulsivo che innalza il livello emozionale-  visivo, adeguandolo al piacere armonico  voluto ed ottenuto.  Tutto sembra già scritto e stabilito, invece la forza,  l’eccentricità e lo spessore dell’artista, trapelano  dalla scioltezza delle velature anteposte alla forza  delle linee e dei contrasti applicati in un’evoluzione  crescente di gradevolezza totale.  Nella mia carriera ho conosciuto diversi artisti  dell’Est europeo e vi posso garantire che in molti di  loro si riconosce ampiamente una certa impostazione  artistica di scuola russa, una fetta influente  del panorama artistico mondiale.  In Vaclav tale simbiosi si scioglie in favore di un  dinamismo più vivace, morbido ed avvolgente  rispetto agli archetipi ortodossi seppur in chiave  moderna.  Nonostante la gran quantità realizzata da Vaclav  Pisvejc, non ho notato similarità né cromatiche, né  segniche per caratteristiche generali, essendo ogni  rappresentazione diversa ed emozionale in egual misura. 

Sapere che al giorno d’oggi esistono artisti capaci  di proporsi all’attenzione in modo altamente virtuoso  (nonostante la giostra dell’effimero giri sempre  più veloce e le superficialità alberghino a dismisura)  appaga in pieno la mia dedizione e contestualmente  rende il mio sacrificio artistico più leggero,  appagato che i miei occhi riescano a vedere, ancor  prima che si chiudano, tanta genialità fatta persona,  sicuro che Vaclav Pisvejc farà molto presto  parlare di se come spessore artistico negli ambienti  sacri e rinomati dell’Arte.






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