Quella capacità di mettersi in sintonia e condividere i sentimenti degli altri viene chiamata "empatia".

Vittorio Mostardi , attraverso gli occhi delle sue creature ci fa vedere il mondo; sono sguardi profondi e penetranti che vivaci caldi e cangianti .

Osservano e fanno osservare, si caricano di ricordi come se fossero libri viventi e dovessero0 raccontare i loro vissuti. Il musicista suona le sue armonie, sperando che il mondo possa rispondergli con gli stessi intendimenti e dove c'è guerra una pace sognata.

Il bambino ci invita a ritrovare la poesia del "fanciullino pascoliano", aprendosi il cuore all'innocenza in ogni luogo , i passanti vanno senza posa , al bosco dei silenzi in ascolto delle voci della natura.

Un transito delicato e lieve passa passa anche dagli occhi dei migranti che sognano una terra accogliente nella nostalgia di ciò che hanno lasciato e i cui ricordi sono tatuati nel cuore.

Tutto è calore ed intensità, malinconia e gioia di vivere.

E' una riflessione intensa e continua dove le contraddizioni si appianano augurandoci che, anche il pennello di un'artista possa dare un contributo per scrivere pagine di speranza.

Sandra Lucarelli