“Retrospettiva d’arte”, una mostra per riscoprire le opere di Vittorio Laudadio

Pubblicato su “Sulcis Iglesiente Oggi”, numero 45 del 24 dicembre 2017

di Giulia Loi

“Retrospettiva d’arte (1964 – 2017)” è un viaggio di 53 anni fra le opere di un artista rinomato dalla critica e vincitore di tanti premi: Vittorio Laudadio, nato ad Ancora ma residente in Sardegna fin dalla giovinezza, in cui ha sempre insegnato Educazione artistica. “Trapiantato” in Sardegna, ha portato il nome di Iglesias in giro per il mondo. L’esposizione organizzata dal figlio, Alberto Laudadio, curatore della mostra, ha cercato di ricomporre la produzione sconfinata del padre nei locali della storica Farmacia Murroni in Piazza Pichi a Iglesias. La mostra, inaugurata il 15 dicembre è stata allestita in collaborazione con il Consorzio Turistico per l’Iglesiente, il Comune di Iglesias, dell’Associazione Centrocittà, la Pro Loco di Iglesias e Gennarta Servizi, e sarà visitabile fino al 7 gennaio 2018. 

Laudadio comincia a dipingere ed ad avviare la sua carriera negli anni Sessanta con la tempera e l’acrilico, ma è tra gli anni Novanta e gli anni Duemila che si può considerare il suo periodo d’oro; inizia ad utilizzare tecniche miste su carte e pergamene con pastelli, pennarelli, chine, ecc. Dopo gli anni Duemila il modo di fare pittura cambia con la “scoperta” dell’aerografo, strumento che sarà assolutamente fondamentale per tutta la produzione dell’artista sino al 2015. Con l’utilizzo del cotone per realizzare le sfumature, più pareti sono dedicate all’esposizione delle creazioni realizzate con questo strumento, è possibile ottenere effetti diversi che vanno da ampie zone di colore perfettamente sfumate sino a linee sottilissime, che sembrano quasi tocchi di pennello. L’esposizione comprende anche una serie di manifesti, diplomi e premi ricevuti in giro per le mostre e i concorsi di tutto il mondo, solo una parte di ciò che veramente Laudadio è riuscito ad ottenere durante la sua lunga carriera. I visitatori possono anche sfogliare dei grandi album contenenti disegni, incisioni, e bozze che poi sono diventate quadri.

Il visitatore che si appresterà a seguire le opere in ordine di tempo noterà anche il progressivo utilizzo del blu, che si fa via via sempre più predominante. Caratteristica molto apprezzata dai critici, in quanto il blu non è solo uno dei colori più difficili da utilizzare ma anche meno uno dei meno utilizzati in campo artistico. La storia del professore si può però percorrere non solo attraverso i suoi quadri, ma anche foto, riconoscimenti, articoli di giornale messi a disposizione all’interno della sala, accompagnati da libri di arte e storia dell’arte, strumenti e colori che l’artista ha utilizzato. Un viaggio a tutto tondo per comprendere la mente di un grande pittore, incisore e grafico, che ha aiutato a crescere tante generazioni di iglesienti e ha fatto conoscere Iglesias con le sue opere.

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