Dr. Giuseppe MARTUCCI "" ARTECULTURA ""

LA CRITICA D'ARTE DEL DR. GIUSEPPE MARTUCCI: : "PITTURA PROPOSITIVA DI COLORE E RICERCA ESTETICA A CONFRONTO" Una creazione artistica che si realizza e celebra la sua divulgazione per le vie del mondo restando ben lontano dai miti e dalle allegorie e vive il suo immaginario creativo nella densità tonale del reale. Un modo per asserire che nella sua pittura il colore esprime la vitalità innata e la preferenza di un'immagine pittorica in cui l'origine della natività dell'artista vi permane come un embrione catalizzatore dal quale ogni soggetto dipinto alimenta il suo volto cromatico. Lo Cicero é di origine siciliana (nasce a Rosolini -SR- ), ma da una vita a Bolzano, città che oggi lo vede un seguito pittore, dopo averlo conosciuto con ammirazione. Coordinatore della Divisione Polizia Anticrimine della Questura del luogo. Un particolare dettato da necessità critica soprattutto per chiarire che pittore non si diventa, ma si nasce con l'avanzata facoltà di scoprire la bellezza: l'armoniosa tensione che un operatore visivo scopre quando più strettamente collega il suo interiore, la sua personalità sensitiva all'ambiente suo e dell'altro. Tal'è che i suoi dipinti come ""Rosa con bocciolo"", esplode di una vulcanica raffinatezza dove la carica é sì di principio primario ma l'avanzato stimolo poetico e la professionalità lungamente sperimentati, evolvono l'opera ad una sublimazione di luminosità celestiale. Il valore fondamentale del suo dipinto diviene pertanto il colore che non ha una stiratura veristica come pure si possa pensare, ma una meraviglia di bellezza evocativa che non accetta steccati di corrente per non ombreggiare minimamente quella creatività analogica che si rivela una pura essenza di sole elevato all'inusuale bellezza. E tutta la pittura di Vittorio Lo Cicero si fermenta sulla tavolozza nel costante impegno di una straordinaria fuga di lontananza assiomatica dal reale, per tradurlo nel contempo ad iperrealismo di magia, il fascino estetico che contraddistingue il dipinto di Lo Cicero. L'incosciente liberazione allo stato puro origina dal principio stesso del mondo. E nella manifestazione pittorica diviene consapevole man mano che la pratica della realizzazione penetra il fenomeno dell'arte, quasi a concludere che l'idea dell'arte é l'avverarsi della nuova coscienza creativa. Quel misterioso mondo che oggi nel laboratorio di Lo Cicero estende il suo patrimonio genetico alla collaborazione artistica della ventottenne figlia Tessandra, che non spegne, ma collabora con il padre a tenere viva l'accensione e la prosecuzione felice della vocazione pittorica. Se poi al taglio personale del pittore Lo Cicero si vuol motivare l'ulteriore chiarezza critica, allora si deve soggiungere che in tutta l'estesa produzione dei suo lavoro sussiste di premessa teorica la scomposizione dell'ordinario per comporre lo straordinario visivo dell'immagine pittorica atemporale, nella quale non si conosce l'avvio e tantomeno si pronostica l'arrivo, allorché l'essenza del dipinto propende per l'indefinito del tempo. Una filosofia generalizzata che diviene per destino di vita e di moto artistico una particolare creazione pittorica. Ma l'arte in quanto esplosione disinteressata di ricerca creativa, non può essere confusa con il ragionamento e pertanto incontra il suo esemplare linguaggio nell'esplosione emotiva dell'istinto. L'incognito di quell'inconscio che avvicina Lo Cicero ad ammirare le grandi opere di pittori storicizzati ed a riprodurne degli esemplari in omaggio come per Van Gogh, De Chirico, Picasso, Manet ed altri, senza dimenticare Tamara De Lempicka, la famosa pittrice per la quale Lo Cicero alimenta un sensitivo richiamo artistico come nell'opera ""Le calle"" che dipinge in suo omaggio e delle altre eseguite con finezza imitativa di stile. Ma se oggi Lo Cicero é pittore realizzato, lo deve non tanto alle sue doti di facoltà intuitive, ma in parallelo pure alla sua instancabile tempra di lavoratore che produce un compendio di oltre MILLE OPERE COLLOCATE IN TUTTO IL MONDO LA CRITICA D'ARTE DEL DR. GIUSEPPE MARTUCCI:
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