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Descrizione

Fin dall’origine del tempo è il peccato a dominare sulla vita dell’uomo. Se non a dominare, comunque lo accompagna. La mela è il simbolo da sempre del male e del peccato. Se tagliata orizzontalmente nel centro è possibile vedere al centro il pentacolo, simbolo del male. Tagliata verticalmente in metà è il simbolo del femminino sacro a comparire. Due immagine che da sempre hanno richiamato l’uomo al concetto di peccato e di male. Non a caso il frutto del peccato originale è la mela .Questa mela invece è dipinta leggermente fuori dall'asse simmetrico del del dipinto proprio per sottolineare che la nuova epoca che deve venire non dovrà avere come centralità il peccato o il male. Dobbiamo avere speranza nel futuro e sganciare da noi le inibizioni e i bigottismi di duemila anni di sovrastrutture che hanno cambiato, a volte in peggio, il corso della storia

Da altre fonti troviamo ancora altri significati: fin dai tempi più remoti l’uomo ha attribuito un valore simbolico ai diversi frutti. La mela racchiude in sé vari significati molto complessi e coinvolgenti.

Nella Grecia antica la mela rappresentava la fecondità. Gli sposi infatti, durante la cerimonia, erano soliti compiere un gesto scaramantico: mangiare insieme una mela. Si pensava che questo gesto avrebbe favorito la fertilità di coppia.

Nella religione Cristiana il significato della mela si fa più controverso, con una sfumatura negativa, dato che nella Genesi la mela rappresenta l’elemento attraverso il quale l’uomo commette il peccato.

In Europa la mela del paradiso, ovvero dell’albero della conoscenza del bene e del male, è simbolo della tentazione e del peccato originale.

Nelle immagini raffiguranti il primo peccato originale della coppia primordiale, Adamo ed Eva, un serpente tiene tra le fauci la mela tentatrice, sebbene i testi parlino solo di “frutti”.

MELA

Immagini della natività mostrano il Bambin Gesù che afferra una mela; egli prende sensibilmente su di sé i peccati del mondo. Anche le mele che si appendono all’albero di Natale posso essere interpretate in modo analogo come auspicio di quel ritorno in paradiso, reso possibile dalla nascita di Cristo.

Ma, contrariamente a quanto si crede, il destino dell’umanità non fu legato ad una mela: infatti nel racconto biblico della Caduta la “mela” non è mai citata. Anzi, la Genesi non nomina mai il “frutto proibito”; né altrove nella Bibbia viene descritto quale frutto fu colpevolmente mangiato dai nostri progenitori nell’Eden. Anche per quanto riguarda il tipo di albero, nessuna specificazione; tranne quella relativa alle sue virtù: Albero della Conoscenza del Bene e del Male. [1]

Al posto della mela sono stati individuati, nel tempo, altri frutti che potrebbero rappresentare il “frutto proibito”. I fichi potrebbero essere gli indiziati più probabili, dal momento che proprio le foglie di fico furono utilizzate da Adamo ed Eva per realizzare quello che è stato definito il primo indumento della storia.

Ma allora perché la mela si è guadagnata, nella tradizione cristiana, questa pessima fama di frutto del peccato?

All’origine dello stretto legame tra la mela e il male c’è forse una erronea traduzione del termine malum. Per svariati secoli molti cristiani hanno utilizzato la lingua latina, e in latino malum può significare entrambe le cose: “male” e “mela”. Gli artisti del Medioevo, poi, dovendo raffigurare la prima donna che coglie il frutto proibito, considerarono la mela (rossa, tonda e succosa) perfetta per raffigurare il frutto della tentazione.

Ormai nell’immaginario collettivo la mela (o pomo) viene automaticamente associata al peccato di Adamo ed Eva. Tale associazione è ben radicata anche nella nostra tradizione linguistica: si pensi al “pomo d’Adamo” in anatomia. E non deve meravigliare il fatto che perfino un ottimo dizionario come lo Zingarelli possa tranquillamente affermare, riguardo il frutto proibito: “il pomo che, secondo la narrazione biblica, Adamo non doveva mangiare”.

Come si è già accennato, il sapore dolce e allettante della mela la portò ad essere associata alla seduzione del peccato, anche a causa della similitudine tra le parole latine malus e malum cioè cattivo, malvagio. Per questo motivo, nell’arte barocca, la morte è rappresentata con uno scheletro che tiene spesso in mano una mela: il prezzo del peccato originale è la morte.

In ambito profano la mela, per via della sua forma sferica, funge da simbolo cosmico, infatti in molti dipinti sia imperatori che re tengono in mano, oltre allo scettro, anche una mela regale che rappresenta il mondo. In epoca cristiana il suo posto fu preso dalla croce, e questa è la ragione per cui il simbolo astronomico della Terra è un cerchio con una croce sovrapposta.

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    Paolo Carena Marini

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