Il mio Ponte Morandi, Genova
Descrizione
Ho aspettato anche troppo a darti un eternità, forse effimera, forse presuntuosa, quella eternità che in realtà hai perduto a causa di inetti omuncoli che non ti hanno curato e manutenzionato come avrebbero dovuto.
Loro si che saranno condannati dalla storia, non te amato ponte e tantomeno il tuo grande "genitore" che ti aveva progettato magnifico e imponente come un gigante buono e capace di cucire la città.
Io mi sono emozionato ogni volta che ti ho percorso in auto per lavoro o per svago, andando verso Nord o tornandone, e Dio solo sa quanto avrei voluto sostare tra le tue braccia poderose per fotografarti, disegnarti e magari dipingerti.
Rendevi, nel mio immaginario forse esagerato ma sincero, la nostra amata Genova un pò New York, e quando incorniciavi tra le tue possenti strutture il tramonto o l'atmosfera dell'alba, sembrava di vivere ogni volta un film.
Ti ho amato, fulgido esempio di grande architettura e ho assistito incredulo alla tua tragica fine.
Ti sei portato via tante vite innocenti, ma non ne sei stato colpevole, non tu, ma loro quegli omuncoli assassini.
Io ti ho dipinto e ti consegno all'immortalità come del resto migliaia di foto esistenti, con la differenza che in quella immortalità ti ci accompagno, personalmente, attraverso la mia pittura e forse la mia arte.
Il mio nome sarà per sempre legato a te mio Ponte.
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