IL MIO PRESEPE

di Michele Montalto

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Descrizione


Il mio Presepe anno 1978
Di solito per Natale ho sempre fatto un piccolo presepe per la gioia dei miei figli. Quell’anno era il 1978 ho voluto farne uno più grande ma che fosse tutto movimentato. Al termine ne fui soddisfatto, misurava cm 3000 di larghezza, cm 1300 di profondità e cm 1000 di altezza. Coprii con plastica blu i tre lati, la parte sinistra ,il frontale la parte destra e la parte superiore formando il cielo, dietro di esse piazzai delle piccole lucette che sarebbero servite da stelle nella notte i tre tempi diversi. Il tutto era iniziava dando un avvio mentre lo spegnimento era automatico temporizzato con un tempo di un’ora. Avevo creato il giorno e la notte. Tutto il ciclo si svolgeva in questo modo. IL GIORNO -  Sulla parte frontale dietro il telone blu avevo posto un congegno motorizzato rotatorio in senso orario dove sull’asse girevole piazzai una tavoletta lunga m 2 e larga cm 15  dove su di un estremo formai il sole mentre sull’altro estremo la luna. Di giorno si vedevano dei riflettori che aumentavano d’intensità man mano che il SOLE si andava alzandosi girando lentamente da sinistra verso destra illuminava tutto il presepe. Al momento dell’accensione il fiume posto sul alto a destra scorreva a valle a cicli continui. Tutti i pastorelli che svolgevano un mestiere meccanicamente cominciavano a  muoversi. Ai piedi della montagna accanto fra il fiume e alla grotta creai  il peccato originale dove un grande ANGELO scacciava  con una spada Adamo ed Eva dal paradiso,facendo mezzo giro di 180° e tornando nella fase iniziale. Costruii delle palafitte e una lucina rossa formava la PREISTORIA e la scoperta del fuoco. Da sopra la montagna che formava la grotta una piccola autostrada collegava l’altra montagna verso la parte sinistra, dove sorgeva la città moderna, vi posi tre macchinine distanziate e legate tra loro tramite un nastro rotatorio che percorrevano la strada  superiore e passandovi sotto ritornavano su, per un periodo di tempo e dopo si fermavano. La città moderna comprendeva tante case e dei palazzi. Una finta centrale elettrica in cartone dava la corrente trifase a tre tralicci posti sopra i monti. Nella città vi montai nella strada principale vi posi dei lampioncini per l’illuminazione notturna. Montai una pista intorno alla città, con due macchinine poste l’una inverso a l’altra nei due binari, essi si muovevano regolati da un piccolo semaforo funzionante come quelli veri, quando spuntava il verde una delle macchinine partiva mentre l’altra si fermava con il rosso, e partiva l’altra che gli era spuntato il verde. Una piccola stazione al di fuori della cittadella controllava il passaggio a livello che si abbassavano quando  il trenino con due carrozze vi ruotava intorno, ma anche questo era temporizzato e si fermava per un poco di tempo e ripartiva in retromarcia ripetendo questo movimento  per il tempo che durava il giorno. A mezzo giorno il sole si trovava al centro in alto. Da sinistra dietro in un punto della città  partiva un finto razzo che  trasversalmente da sinistra a destra scorrendo su un filo di nailon andava a fermandosi all’angolo superiore destro. Il sole cominciava a tramontare e le luci diminuivano sul presepe fino a quando il si spegnevano accendendosi tutti le luci del presepe e quelle della cittadella. La luna iniziava ad alzarsi dei riflettori  a luce calda illuminavano il presepe e la grotta. A mezzanotte si accendeva la grotta e un angelo scendeva dall’alto sopra la grotta e si bloccava li davanti. Allo stesso tempo nel cielo frontale un riflettore in alto centralmente formava un triangolo dove dentro vi era l’occhio di Dio. Delle stelle iniziavano a luccicare da dietro la plastica che formava il cielo. Tre re magi distanziati tra loro si cominciavano a spostare percorrendo circa 30 cm verso la grotta e li si fermavano. Finte fulmini si illuminavano il cielo da dietro il telone frontale. La luna cominciava a tramontare ed un nuovo giorno era pronto a spuntare il ciclo era finito Gesù era nato e il Presepe si spegneva e così anche il registratore.
Alcuni miei amici dopo averlo visto mi dissero di partecipare al concorso Provinciale, mi iscrissi e in seguito son venuti a vederlo una giuria. Dal momento che lo mettevo in funzione un registratore intonava canzoni natalizie e fra il giorno e la notte il tutto si muoveva in tempi diversi e la durata era di un’ora e dopo si spegneva. La premiazione mi fu data al palazzo arcivescovile e meravigliato  vinsi il primo premio davanti ai molteplici concorrenti. Il cardinale chiamandomi al palco mi consegnò la coppa in argento e una pergamena nominativa.

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