Incorrect disclaimer (N°44)

di Fabio Pasquali

quadri in vendita online - Incorrect disclaimer (N°44)

Descrizione

I disclaimer sono un ottimo mezzo, se usato bene; ad esempio “il film si basa su fatti realmente

accaduti”, “il film tratta di temi molto sensibili” o “nel film sono presenti scene traumatizzanti ed

esplicite di violenza e sesso”. Questi sono avvertimenti sensati, il problema è che nell ultimo

periodo vengono usati per dire un ovvietà; su questo ci arrivo a dopo, nello specifico. Vediamo tutti

i film che si sono presi un disclaimer, sulle varie piattaforme. Iniziamo dagli ultimi inseriti:

Dumbo (‘41), Pater Pan (‘53), Gli aristogatti (‘70), Fantasia (‘40), Il libro della Giungla (‘67.

compreso il remake 2016), Aladdin (‘93), I Goonies (‘85), Una poltrona per due (‘83), Colazione

da Tiffany (‘61), L’ultimo samurai (2003), Aliens (‘79), Lawrence d’Arabia (‘62, di Peter O’tool), Il

Cantante di jazz (‘27), La piccola ribelle (‘35), The Lone Renger (‘80), Flash Gordon (‘80), Tropic

Thunder (2008), Via col vento (‘39), Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo (‘71), Forrest Gump

(‘94), Indiana Jones e il tempio maledetto (‘84), Io prima di te (2016), C’era una volta a…

Hollywood (2019, ambientato nel ‘69), Quelle due (‘61), Sentieri selvaggi (‘56), Il silenzio degli

innocenti (‘91), La taverna dell’allegria (‘42) e True Lies (‘94).

Per la maggior parte dei casi, questi sono stati sotto la bufera per motivi razziali con

rappresentazioni negative ed sbagliate di diverse etnie, in altri casi per altri motivi legati alla

rappresentanza di categorie come malati terminali e con sindromi invalidanti. Si può vedere che per

la maggior parte sono stati fatti in un’epoca dove la sensibilità culturale era ben diversa, quindi

trovo molto stupido mettere delle scritte che annunciano l’ovvio; non credo che un soggetto del

2021 ragioni come uno del ‘27 e del ‘39, beh si ci sarà una piccolissima fetta della popolazione però

molto esigua. Quello che voglio dire è che non dobbiamo nascondere dietro ad un dito, per fare la

figura dei falsi progressisti di “sto cazzo”; perché cosi facciamo solo danni al progresso culturale

sano.

Fonti:

https://www.cinefacts.it/cinefacts-news-1336/disney-plus-introduce-un-disclaimer-per-i-contenutirazzisti.

html

https://redcapes.it/sky-aggiunge-un-disclaimer-a-diversi-film-per-segnalare-comportamentiobsoleti/

https://movieplayer.it/news/via-col-vento-variety-disclameir-titoli-scomodi_82517/

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