Invito alla festa

Descrizione

In quest'opera i corpi, gli oggetti, emettono luce senza trattenerla, la diffondono in uno spazio che per via della scelta prospettica mista, che coniuga elementi disegnati secondo la prospettiva lineare con altri che seguono quella rovesciata, sembrano galleggiare senza peso, come smaterializzati. Leggeri, i personaggi dipinti con la stilizzazione del disegno iconografico, rappresentano uomini, donne e animali dentro una composizione articolata in cui le loro vite quotidiane si intrecciano in una giornata di festa. La vita, anche la più ordinaria, porta un germe di straordinarietà. Ogni personaggio, all'interno della scena, ha la sua storia: una donna prepara il pane per la festa, un'altra porta le fascine per il fuoco, un gruppo di ballerini provano i passi del ballo sardo accompagnati dal suonatore di Launeddas (tipico strumento a fiato), un uomo va a prendere la sua sposa da portare alla festa, un'anziano seduto all'angolo della strada, guarda con nostalgia ricordando la sua giovinezza, una mamma trattiene la sua bambina che vorrebbe andare a ballare, in lontananza un uomo fa mangiare il suo asinello e i cavalieri si preparano per la parata. I personaggi dal passato vanno incontro a chi contempla la scena al di qua del muro del tempo che li divide. Ci interrogano con lo sguardo, per capire se gli uomini del futuro sono ancora capaci di far festa, come loro, nella semplicità di una giornata ordinaria. Questo muro che ci separa dal passato, dalle nostre tradizioni, radici e storia, può essere infranto. Dobbiamo guardare indietro per scoprire il senso, il valore del nostro presente e volgerci al futuro che ci attende con la speranza che ci è stata donata da coloro che ci hanno preceduto. Un bambino scavalca questo muro, per invitarci a far festa, mentre la giovane ragazza ci sorride curiosa..