Vite degne di essere vissute omaggio a Tutte le Vittime dell'eugenetica

di Fëdor Dostoevskij La Bellezza Salverà Il Mondo | M° Patrizio Moscardelli E Dario Arkel

quadri in vendita online - Vite degne di essere vissute omaggio a Tutte le Vittime dell'eugenetica

Descrizione

  • Storia dell'eugenetica

La storia dell'eugenetica è lo studio e della promozione delle idee collegate all'eugenetica in tutto il mondo. Le prime idee eugenetiche furono discusse nell'antica Grecia e nell'antica Roma. Il culmine del movimento eugenetico moderno si è realizzato tra la fine del XIX e il principio del XX secolo. Ai giorni nostri l'eugenetica continua ad essere un tema di dibattito politico e sociale.

Storia

Platone credette, infine che la riproduzione umana dovesse essere monitorata e controllata dallo Stato.


Commentando la pratica romana di eugenetica il filosofo dello stoicismo Lucio Anneo Seneca scrisse:


«"abbiamo eliminato i cani con la rabbia, uccidiamo il bue selvaggio e senza peli, usiamo il coltello contro le pecore malate per fermare l'infezione del gregge, ne distruggiamo la discendenza anormale alla nascita; anche i bambini, se sono nati deboli o deformati, affoghiamo, ma questo non è l'opera della collera, bensì della ragione - per separare il buono dall'inutile"[11].»


Adolf Hitler considerò a suo tempo Sparta come esser stata il primo Stato "Völkisch" (vedi movimento völkisch) e del tutto similmente ad Ernst Haeckel prima di lui, lodò Sparta per la sua politica d'infanticidio selettiva, anche se i nazisti credettero che i bambini venissero apertamente fatti assassinare e non esposti al "fato"[8][9][10].


Fonte:

https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_dell%27eugenetica




  • Questa è la storia di uno sterminio di massa conosciuto come Aktion T4. T4 sta per Tiergartenstrafte numero 4, un indirizzo di Berlino. Durante Aktion T4 sono stati uccisi e passati per il camino circa trecentomila esseri umani classificati come "vite indegne di essere vissute"... Cominciarono a morire prima dei campi di concentramento, prima degli zingari, prima degli ebrei, prima degli omosessuali e degli antinazisti e continuarono a morire dopo, dopo la liberazione, dopo che il resto era finito". Con uno scritto di Mario Paolini.

https://www.ibs.it/ausmerzen-vite-indegne-di-essere-libro-marco-paolini/e/9788806218843

AUSMERZEN vite indegne di essere vissute


27 Gennaio 2021 


Marco Paolini

Ausmerzen

Vite indegne di essere vissute


Racconto teatrale di Marco Paolini


testi di Marco Paolini, Mario Paolini, Michela Signori, Giovanni De Martis

con Naomi Brenner

consulente scientifico Lorenzo Torresini

regia televisiva Fabio Calvi

aiuto regia Valentina De Renzis

direttore della fotografia Daniele Savi

produzione e organizzazione generale Michela Signori per JOLEFILM


Spettacolo trasmesso in diretta televisiva da LA7 dal Teatro La cucina – Ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, Milano.


Tra il '39 e il '41 nella Germania Nazista, prima di altri, vennero uccisi decine di migliaia di tedeschi: erano bambini e persone adulte disabili o malati di mente, vite "indegne di essere vissute". Aktion T4 (dall'indirizzo della sede operativa della struttura a Berlino, Tiergartenstrasse 4), il nome più noto per una vicenda poco conosciuta e letteralmente insabbiata per decenni dopo la guerra, è la realizzazione, drammaticamente efficiente, di un progetto di eliminazione del "diverso" e dell'"inutile". Progetto segreto e ideato da pochi, ma nei fatti realizzato sotto gli occhi di tutti, con una regia attenta a cogliere il consenso della classe medica e della popolazione, indotta a credere che fosse la cosa giusta.

Nel '41, anche a seguito delle crescenti proteste della popolazione che si interroga sul numero di decessi negli istituti e della Chiesa Cattolica che denuncia lo sterminio, Aktion T4 cessa ufficialmente, ma le uccisioni proseguono fino a dopo la fine della guerra: furono oltre trecentomila le persone che sparirono in questo modo, non solo in Germania e Austria. Gli esiti di questa operazione vedono coinvolti anche Ospedali Psichiatrici italiani (Trieste, Venezia, Treviso, Pergine Valsugana TN).

Raccontare cosa accadde serve a comprendere come lo sterminio delle persone disabili e malate di mente non è semplicemente derubricabile a nefandezza commessa da un regime, bensì il frutto di un processo che ancora oggi imbarazza e coinvolge tutti noi, perché fondato su uno strisciante silenzio. Ciò che lì accadde in modo così estremo iniziò prima, altrove, e continuò poi.

Questa storia per molto tempo non ha trovato spazio, è stata taciuta, considerata minore, come tutto ciò che ha ruotato attorno ad essa, come furono minori le pene inflitte ai responsabili dal processo di Norimberga.


“T4 non è una tragedia classica, ma una raccolta di storie tragiche che si possono comprendere soltanto fornendo una chiave della logica che l’ha ispirata e l’ha guidata.

Le vittime sono quasi tutte anonime, i carnefici sembrano solo aguzzini e sadici, ma dietro quella mostruosità c’è una normalità colpevole, ed è solo rendendola familiare e umana che si può comprendere e riconoscerne i segni anche fuori dalla storia, nel presente.”

Marco Paolini


Guarda il video:

https://youtu.be/1jXOmEdRjvQ



Aktion T4 ("Operazione T4" o "Programma T4") è il nome convenzionale con cui si designa il programma nazista di eutanasia che, sotto responsabilità medica, prevedeva in Germania la soppressione di persone affette da malattie genetiche inguaribili e da portatori di handicap mentali (ma non fisici, se non per casi gravi), cioè delle cosiddette "vite indegne diessere vissute".

https://it.wikipedia.org/wiki/Aktion_T4

Le diverse forme di

eutanasia e il suo

disciplinamento giuridico


Eutanasia attiva diretta

Omicidio mirato a ridurre le sofferenze di un’altra persona. Il medico o un terzo somministra intenzionalmente al paziente un’iniezione che conduce direttamente alla morte.


Questa forma di eutanasia è attualmente passibile di pena ai sensi dell’articolo 111 (omicidio intenzionale), articolo 114 (omicidio su richiesta) o articolo 113 (omicidio passionale) CP.


Eutanasia attiva indiretta

Impiego di mezzi (ad es. morfina) per alleviare le sofferenze, i quali possono tuttavia – come effetto secondario – abbreviare la vita. Si accetta la possibilità che essi possano abbreviare la vita.


Questo genere di eutanasia non è regolato esplicitamente dal Codice penale vigente, esso è tuttavia consentito in linea di massima. Anche le direttive sull’eutanasia dell’Accademia svizzera delle scienze mediche (Direttive-ASSM) considerano ammissibile questo genere di eutanasia.


Eutanasia passiva

Rinuncia ad avviare o sospensione di terapie di sostentamento vitale (esempio: viene staccato il respiratore a ossigeno).


Anche questa forma di eutanasia non è regolata esplicitamente dalla legge, è tuttavia considerata ammissibile. Le Direttive-ASSM ne forniscono una pertinente definizione.


Assistenza al suicidio (detto anche aiuto al suicidio)

Soltanto chi "per motivi egoistici" aiuta una persona al suicidio (ad es. procurandogli una sostanza letale), è punito secondo l’articolo 115 CP con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria.


Nel caso dell’aiuto al suicidio si tratta di procurare la sostanza letale al paziente che auspica suicidarsi. Quest’ultimo poi la ingerisce senza l’aiuto di terzi.


Organizzazioni come EXIT prestano assistenza al suicidio nell’ambito di questa legge. Esse non sono punibili fintanto che non è possibile rimproverare loro motivi egoistici.

Misure curative medico-palliative

La medicina e le cure palliative comprendono trattamenti medici, cure del corpo, ma anche assistenza psicologica, sociale e spirituale del paziente nonché dei suoi congiunti.


Queste misure possono migliorare sensibilmente la qualità di vita di malati gravi e di morenti e, quindi, evitare che sorgano desideri di morte.


Ultima modifica 30.01.2023


Ufficio  federale di giustizia 

https://www.bj.admin.ch/bj/it/home/gesellschaft/gesetzgebung/archiv/sterbehilfe/formen.html#:~:text=Eutanasia%20passiva,legge%2C%20%C3%A8%20tuttavia%20considerata%20ammissibile.


La parola guerra

ha un altro significato

Sara Marotta


Quel mio stesso amico, una volta mi parlò: “I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere davvero pericolosi. Sono più pericolosi gli uomini comuni, i funzionari pronti a credere e obbedire senza discutere.

[…]

Occorre dunque essere diffidenti con chi cerca di convincerci con strumenti diversi dalla ragione, ossia i capi carismatici: dobbiamo essere cauti nel delegare ad altri il nostro giudizio e la nostra volontà”. Primo Levi, questo il suo nome, mi parla ancora attraverso gli occhi di chi vive in Palestina e mi ricorda con voce, quella sì, davvero assordante, che noi non siamo uomini perché viviamo nelle nostre “tiepide case” , perché troviamo “tornando a sera il cibo caldo e i visi amici” e perché diamo un significato diverso alla parola guerra che stavolta non c’entra. Stavolta è un olocausto.

https://www.letteratu.it/2014/07/15/la-parola-guerra-ha-un-altro-significato/amp/



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