Antonio Pacini - pittore contemporaneo

Arte, una definizione abusata da molti ma realizzata da pochi, una parola che mi ha accompagnato e emozionato fin da quando studiavo al Liceo Artistico, un termine che ho sempre associato a grandi nomi che hanno fatto la storia … e sicuramente io non sono fra loro. Quindi non so dire se ciò che faccio è Arte, ma quello che so è che non posso far a meno di ruotarci intorno, sempre alla ricerca di nuovi stimoli, nuovi materiali, nuove emozioni interiori, senza mai scimmiottare le tendenze. E quando i percorsi creativi mi portano a risultati che ritengo soddisfacenti, mi fermo e vado in cerca nuove strade.  - Antonio Pacini -

HANNO DETTO DI ME

“.... Antonio Pacini non si preoccupa di essere un pittore puro, lui è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e shoccante e il suo lavoro attuale suggerisce l’ipotesi che i quadri siano oggi parti di installazioni implicite. Il materiale che l’artista usa per intrecciare sul supporto quelle trame, che per la loro originalità non hanno niente di già visto e le componenti delle sue “piccole installazioni” sono personalissime e possiedono una profondità misteriosa, trasmettendo lo spazio di interiorità sognata da tutti gli artisti e mai completamente raggiunta. Libero dai fardelli della storia, un artista come Antonio Pacini esalta oggi il fardello della propria autonomia e, senza dubbio, nell’esecuzione dei propri lavori Pacini opera in conformità a determinate leggi: forme, superfici, spazi e sensazioni appartengono inequivocabilmente all’artista, in una maniera che va oltre lo stile. Questa è la condizione dell’autonomia che la sua arte ha raggiunto.” - Eraldo Di Vita -

“Antonio Pacini si forma nel periodo dei primi anni ‘70, anni vissuti intensamente in cui recepisce i significati più profondi di quel tempo, il rifiuto della società industriale di massa e del suo razionalismo, l’espansione della coscienza come sperimentazione di nuove possibilità creative, la ricerca di canali che permettano una libera espressione non mediata da vincoli accademici. Riesce a trovare questi canali nel disegno e nella musica, ma la sua ricerca è orientata verso una sorta di purismo, sincerità espressiva, rifiuto di qualsiasi teoria o mezzo artificiale che possa imbrigliare le manifestazioni del proprio mondo interiore, un estremismo freak che dilata a tal punto il materiale creativo da farlo scomparire nelle visioni di un sonno psichedelico.”  - Diego Granato -