Biografia

Debora Corridori crede nella bellezza unica di ogni persona.

Crede nell’arte come possibilità espressiva e creativa di sé, nell’arte come potente mezzo trasformativo ed evolutivo di se stessi, delle proprie relazioni e quindi del mondo.

Crede nel valore del vuoto e del silenzio, per sperimentare e gustare la Vita e la Realtà oltre il visibile.

Crede in una didattica esperienziale, che coinvolge tutta la persona, immettendola in un percorso individuale e comunitario di apprendimento creativo ed evolutivo costante, sempre più consapevole, fatto di preferenze e di scelte sempre più autonome e libere.

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    • Nasce a Grosseto il 18 dicembre del 1969.

    • Sin da bambina ama l’arte figurativa e la musica, ma indirizza i propri studi verso altro, iscrivendosi al Liceo scientifico, pur continuando a coltivare la propria passione per l’arte, in particolare per la grafica, la fotografia e la musica, da autodidatta.

    • Conseguito il diploma con una votazione di 55/60 nel 1988, si iscrive alla Facoltà di Architettura a Firenze.

    • Durante gli anni dell’università:

    • continua a coltivare la fotografia, la musica e la grafica.

    • Ha esperienze lavorative presso studi di tecnici.

    • Approfondisce lo studio dei testi sacri cristiani e partecipa sistematicamente a settimane di esercizi spirituali, facendo esperienza di pratiche relative alla meditazione e alla spiritualità.

    • È educatrice presso un oratorio parrocchiale, lavorando con i bambini e i preadolescenti.

    • Consegue la laurea con il massimo dei voti e lode nel luglio del 1998 con una tesi sul restauro dei giardini storici, in particolare sul restauro del giardino annesso alla Villa medicea La Quiete a Firenze, relatore la Prof.ssa Antonella Del Panta, correlatori il Dott. Giorgio Galletti della Soprintendenza ai Beni Culturali di Firenze ed il Dott. Carlo Biliotti dell’Opificio delle Pietre Dure.

    • Dopo la laurea cerca la propria strada dividendosi tra attività che riguardano l’architettura, le arti figurative e l’insegnamento.

    • Nel 1999 consegue l’abilitazione e si iscrive all’Ordine degli Architetti di Grosseto.

    • Dal 1999 al 2002 partecipa ai concorsi di illustrazione indetti dall’Associazione Teatrio a Venezia Una notte da Favola, Io e il Blu, Rosso come… e alle mostre collettive organizzate dall’associazione stessa.

    • Nel 2000 frequenta uno stage sulla tutela dei giardini storici e del paesaggio a Firenze e lavora presso lo studio della Fam a Grosseto, collaborando alla progettazione di giardini.

    • Nel 2000 e nel 2001 frequenta due stages sull’illustrazione per l’infanzia organizzati da Teatrio a Venezia, uno con con Květa Pacovská e l’altro con Lisbeth Zwerger.

    • Nel frattempo insegna in una scuola privata matematica e fisica e prepara il concorso per insegnare Arte e Immagine alle medie e Disegno e Storia dell’Arte alle superiori.

    • Nel 2001 consegue l’abilitazione come insegnante di Arte e Immagine, Disegno e Storia dell’Arte ( ex A025-A028).

    • Lasciato lo studio della Fam e la scuola privata, dal 2002 lavora nello studio di architettura con l’Arch. Roberto Aureli e l’Arch. Enrico Domenicali e collabora con il geometra Giampaolo Ciurli alla realizzazione di plastici.

    • Nel 2004 lascia lo studio di Aureli e Domenicali e con il marito Stefano Antonelli, geometra, apre lo Studio Ar.Co. a Roccastrada, dedicandosi alla libera professione e collaborando con la Ditta Edile Berti, poi Ge.Co.

    • Contemporaneamente di dedica all’artigianato artistico, con la realizzazione di oggetti di carta e stampe artistiche.

    • Nel 2007 nasce sua figlia Irene ed entra nella scuola statale a tempo indeterminato con la cattedra di Arte e Immagine alla scuola media; lavora per quattro anni a Piombino, un anno a Paganico e dal 2012 a Grosseto.

    • Nel 2009 lascia la collaborazione con la ditta Ge.Co. dedicandosi solo all’insegnamento, continuando a coltivare l’arte figurativa e la musica.

    • Nel 2012 illustra il libro E alla fine il cielo, voluto dalla pro loco di Gavorrano, con testo di Piero Bronzi, edito da Effigi. In occasione della Festa della Contessa espone le tavole delle illustrazioni in una personale.

    • Nel 2012 comincia ad esplorare il mondo della composizione musicale e dal 2013 della poesia.

    • Dal libro E alla fine il cielo nasce una performance di musica, letture e immagini, con l’associazione culturale Movimenti, che dal 2012 è stata rappresentata in varie occasioni, tra cui la Città Visibile nel 2013 e nel 2018.

    • Nel 2013/14 porta nella Casa Circondariale di Grosseto il progetto di musica e arti figurative “La gioia dell’impossibile” insieme a Piero Bronzi, nell’associazione Movimenti.

    • Nel 2014 nasce suo figlio Emanuele.

    • Nel settembre del 2019 comincia a frequentare il laboratorio di danza e arti contemporanee Chicchi d’Arte e si iscrive al corso di formazione per diventare arteteraupeuta, seguendo il metodo di Maria Fux.

    • Nell’estate 2020 pubblica il libro illustrato di poesie Infinito Presente edito da Libeccio Edizioni di Livorno, in cui confluisce la ricerca degli anni 2013-2019 relativa alla poesia, all’illustrazione e alla musica, alcune poesie sono infatti divenute canzoni.

    • Partecipa alla Notte della Cultura 2020 con una performance di teatro-danza nella Compagnia di arti contemporanee Chicchi d’Arte e con una performance grafica ex tempore insieme agli alunni ed i colleghi della S.M.S. Dante Alighieri.

    • Partecipa a MaremmArtExpo 2021

Attualmente abita e lavora a Grosseto come insegnante di Arte e Immagine alla S.M.S. Dante Alighieri.

Sta esplorando ed ampliando le proprie possibilità espressive, unendo diversi linguaggi artistici, dall’immagine alla parola, dalla musica alla danza, anche con la realizzazione di video e videopoesie.

È di recente entrata nell’Associazione di danza creativa ed arti contemporanee Chicchi d’Arte e nell’Associazione AGAF (Associazione grossetana Arti figurative).

Partendo dal metodo Fux, relativo alla danza, porta avanti una ricerca orientata ad una didattica incentrata sull’intelligenza del corpo, per un coinvoglimento globale della persona nei processi di apprendimento. Inoltre sta sperimentando una modalità didattica che integra le arti grafiche con metodi di meditazione e contemplazione, favorendo negli allievi l’esperienza del vuoto e del silenzio, come dimensione privilegiata per ascoltare, vedere, accogliere, gustare, rappresentare la realtà in cui siamo e quella che ci abita.


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